Piazza Affari rincuorata dalle parole di Tria su spread e banche
Milano apre in rosso sulla scia della brutta caduta di ieri e poi reagisce in modo positivo alle parole del ministro dell'Economia. Attesa per la Bce di oggi
Milano. Piazza Affari apre in rosso sulla scia della brutta cadita di ieri (-1,6 per cento) e poi reagisce passando in territorio positivo, alla vigilia del pronunciamento dell'agenzia di rating Standard & Poor's, dalla quale potrebbe arrivare un nuovo declassamento del debito pubblico italiano, e in attesa della conferenza stampa di Mario Draghi che si terrà nel primo pomeriggio dopo la riunione della Bce. A incoraggiare gli investitori sono state, probabilmente, le parole del ministro del Tesoro, Giovanni Tria, il quale, dopo aver smentito ancora una volta voci sulle sue dimissioni, ha fatto sapere un livello dello spread intorno a quota 320 non è sostenibile molto a lungo. E questo non tanto per l'impatto sugli interessi sul debito che è molto lento. “Il problema - ha detto Tria - è per le nostre banche, specie quelle più deboli”, facendo intravedere il doppio binario su cui si svilupperà il braccio di ferro con Bruxelles nelle prossime tre settimane: da un lato il tentativo di Roma di non cambiare “troppo” la manovra, dall’altro il peso che giocheranno sul negoziato il fattore spread e mercati.
Il pessimismo di Wall Street e le perdite dei mercati asiatici
Ma l'andamento della giornata di oggi è ancora tutto da decifrare a causa di notizie contrastate che arrivano anche dal fronte internazionale. Pesano su Milano, e sulle altre Borse europee, i cali sui mercati asiatici e il pessimismo di Wall Street che si sta consolidamento nelle ultime sedute (ieri c'è stato il peggior calo dal 2011) per i timori degli investitori sul rallentamento del ciclo globale e l'atteso rialzo dei tassi d'interesse da parte della Fed, la cui politica, comunque, è apertamente contestata dal presidente Donald Trump. Gli indici della Borsa americana scontano la paura che le principali aziende tech (Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet, la holding che controlla Google) non siano in grado di reggere lo straordinario ritmo di crescita dei profitti registrato finora. E anche l'Italia resta sorvegliata speciale tra gli osservatori di mercato a causa della manovra economica del governo galloverde che ha aperto un confronto molto duro con la Commissione europea. Quest'ultima ha bocciato il documento programmatico dando tre settimane di tempo all'Italia per riscriverlo. Dal canto suo il governo mostra sicurezza e dice di non voler fare passi indietro rispetto al deficit al 2,4 per cento rispetto al Pil previsto per il 2019, che rappresenta una ““deviazione senza precedenti” dagli impegni assunti in sede europea.
Attesa per la Bce
Non manca l'attesa sul fronte Bce, anche se il mercato dà ormai per scontato che il quantitative easing abbia esaurito la sua funzione. Continuerà fino a dicembre, al ritmo rallentato di 15 miliardi, poi si concluderà. La sua fine è condizionata alla presenza di dati coerenti con l’interruzione del programma, ma non sembra al momento che ci possano essere le condizioni per un ripensamento. Il trend dei crediti alle imprese - la cui debolezza fu uno dei motivi alla base del Qe - si rafforza in particolare sempre di più nel contesto europeo (un po' meno in quello italiano). La Banca centrale europea, peraltro, continuerà a essere presente sui mercati: reinvestirà i titoli in scadenza, e la riunione di ottobre potrebbe essere l’occasione per mettere a punto i criteri di questi riacquisti. Nessun segnale, infine, su nuovi interventi sui titoli a lunga scadenza per l'Italia come più volte richiesto dal ministro Paolo Savona. Lo stesso Tria ha spiegato che non sono previsti interventi per i singoli paesi, a meno che non si cambino i trattati dell'Unione.