Garofalo Health Care, una ipo nel deserto
Il gruppo romano della sanità privata ha ottenuto il via libera da Consob per quotarsi sul listino principale di Piazza Affari. Oggi Borsa in rialzo con spread sotto 300 punti base
Milano. In una giornata di Borsa che era annunciata poco vivace per via della festività di Ognissanti, arriva la novità della quotazione sul listino principale (Mta) delle Cliniche Garofalo di Roma, un'operazione perlomeno coraggiosa nella fase di turbolenza che sta attraversando Piazza Affari sulla scia dell'incertezza politica e di uno spread che si mantiene alto, anche se sotto i 300 punti base. La Consob, infatti, ha approvato il prospetto informativo per l'ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie della Garofalo Health Care, gruppo capitolino della sanità privata, che per l'occasione è affiancato da un piccolo esercito di advisor di livello internazionale (Credit Suisse, Equita Sim e Lazard per la parte finanziaria, e Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, Shearman & Sterling, Linklaters, Bagnara&associati per la parte legale).
Piani di crescita nella sanità
Come si legge in una nota, l'offerta ha per oggetto fino a 20 milioni di azioni, pari al 25 per cento del capitale sociale post aumento di capitale, che saranno vendute sul mercato esclusivamente a investitori di tipo istituzionale. Il periodo di offerta inizia oggi e termina il 6 novembre, mentre, se tutto va bene, lo sbarco sul mercato dovrebbe avvenire il 9 novembre. La valorizzazione della società è compresa tra 200,4 e 220,2 milioni di euro, il che corrisponde a una forchetta di prezzo compresa tra 3,34 e 3,67 euro per azione. L'obiettivo del gruppo romano, che detiene 18 strutture in sei regioni italiane, è espandersi nel settore della sanità privata. I proventi dell'offerta, infatti, saranno destinati a finanziare la strategia di crescita attraverso attività di fusione e acquisizione. Il flottante richiesto ai fini dell'ammissione sarà ottenuto attraverso un collocamento privato riservato a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali all'estero.
Titoli finanziari alla riscossa
Oggi il listino di Milano appare in buon rialzo nella prima parte della mattinata: dopo un'apertura debole il Ftse Mib ha invertito la tendenza e guadagnato terreno (+1% a metà mattina) mettedsi alla guida di una seduta rialzista di tutte le Borse europee. In luce i titoli finanziari, con le banche ben posizionate insieme con i titoli assicurativi (Banco Bpm, Bper, Intesa, Unicredit, Unipol, Fineco, Banca Generali, tutti con guadagni tra l'1 e il 2 per cento). In ripresa oggi Fca e Ferrari, come anche Brembo. Giù i petroliferi, con Saipem ed Eni mentre Tenaris è sostenuta dai conti positivi. Buoni riscontri anche per Tim, Prysmian, Mediaset e Leonardo.
Si aggira lo spettro della procedura d'infrazione
Su Roma, intanto, pende la spada di Damocle della procedura europea per deficit eccessivo. Entro il 13 novembre il governo italiano dovrà rispondere ai rilievi della Commisisone europea sulla legge di bilancio inviando un nuovo testo. All'inizio della prossima settimana si riuniscono nell'Eurogruppo i ministri finanziari dell'area euro e l'impressione è che alcuni di essi spingano affinchè Bruxelles scelga la linea della fermezza per il caso del bilancio italiano. L'8 novembre, inoltre, la Commissione pubblicherà le proprie previsioni economiche e da lì dovrebbero emergere tutti i dubbi sul piano dell'Italia, in particolare la crescita economica per il 2019 che sarà certamente al di sotto dell'1,5 per cento stimato dal governo giallo-verde.