Alla vigilia della resa dei conti sulla manovra, la Borsa paga ancora le tensioni con l'Europa
La politica torna protagonista a Piazza Affari e lo spread sale intorno a 300. A Palazzo Chigi l'incontro con Salvini e Di Maio mentre Tria riceve il Fmi e cerca spiragli di trattativa. Domani ultimo giorno per rispondere a Bruxelles
Milano. Dopo un avvio positivo, Piazza Affari torna a essere prudente, complice l'allargamento dello spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali che è aumentato a 303 punti, con il tasso di interesse al 3,42 per cento. La politica torna protagonista sui mercati finanziari con la notizia del vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e i due vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con all'ordine del giorno la manovra economica. Il governo italiano, che deve rispondere entro domani, 13 novembre, alle osservazioni della Commissione in merito, ha ricevuto la visita degli ispettori del Fondo monetario internazionale. Se Lega e M5s mantengono i toni alti, da parte del ministro dell'Economia Giovanni Tria sembra essersi aperto uno spiraglio di compromesso con l'Unione Europea.
Il calendario delle audizioni alla Camera
Sempre oggi è previsto in Parlamento un fitto calendario di audizioni sulla manovra con le commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite presso la sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio. Il calendario vede alle 10 rappresentanti dell'Istat; alle 11 Corte dei conti; alle 12 presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro; ore 14 rappresentanti dell'Anci, dell'Upi e della Conferenza delle regioni e delle province autonome; ore 15 Confindustria; ore 16 Rete Imprese Italia; ore 16.45 rappresentanti dell'Abi; ore 17.30 rappresentanti dell'Ance e di Confedilizia; ore 18.15 Confapi, Confimi e Confprofessioni; ore 19 Alleanza delle cooperative.
Titoli in luce: rimbalza Telcom, Carige sospesa in attesa cda
Sul Ftse Mib continua a marciare a passo rapido Telecom dopo i cali della scorsa settimana: a spingere il titolo è il progetto del governo di scendere in campo per favorire l'unificazione delle reti di tlc e promuovere lo sviluppo della fibra che consente velocità di navigazione superiori. L'obiettivo è creare una rete unica tra Telecom e Open Fiber in una struttura che sia in grado di raccogliere le risorse per accelerare la sostituzione del rame. Bene anche Ansaldo-STS, che in qualità di leader del consorzio Flow, ha siglato il contratto per il funzionamento e la manutenzione relativo alle linee 3, 4, 5 e 6 della metropolitana di Riyadh. Il contratto prevede una durata di 12 anni, compreso il periodo di mobilization. La quota relativa ad Ansaldo-Sts nella commessa è pari a circa 840 milioni di euro. Focus su Banca Carige, il cui titolo è stato sospeso d'urgenza dalle contrattazioni, su richiesta del board, in attesa che vengano illustrate al mercato le misure di rafforzamento patrimoniale che saranno deliberate oggi. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il consiglio di amministrazione potrebbe deliberare l’emissione di un bond compreso tra i 300 e i 400 milioni di euro e un successivo aumento di capitale per un ammontare di 400 milioni di euro. In spolvero il titolo di Leonardo che si è aggiudicato un contratto con la Guardia di Finanza per la produzione di 22 elicotteri bimotore di nuova generazione per un valore di 280 milioni di euro. Male, infine, Atlantia sui risultati in peggioramento dei primi nove mesi dell'anno.
L'Arabia taglia la produzione e il prezzo del petrolio cala di colpo
L’Arabia Saudita, sulla scia di quanto già trapelato la scorsa settimana, ha comunicato la sua intenzione di ridurre la produzione del petrolio. I tagli comunicati, che hanno già avuto un impatto evidente sul prezzo della materia prima, dovrebbero entrare in vigore nell’arco di un mese, dunque ben prima della fine dell’anno. Il Brent si è lasciato alle spalle gli 80 dollari al barile (nella sessione del 3 ottobre si era portato fin sopra 85 dollari) ed è tornato a scambiare sulla soglia dei 70 dollari. Stando a quanto già comunicato, l’Arabia Saudita taglierà il proprio output di 0,5 milioni di barili al giorno nel mese di dicembre. La conferma è giunta nella giornata di ieri, domenica 11 novembre, quando sono tornate a galla le difficoltà dell’Opec di trovare un compromesso.