L'Italia spaventa l'Ue come la Brexit
Moscovici dice che la manovra gialloverde è un "motivo di incertezza" per l'Eurozona e che la Commissione si "aspetta soluzioni condivise". Intanto l'Istat certifica un calo di fiducia di imprese e famiglie
La manovra italiana, la Brexit, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Sono i motivi di incertezza che secondo il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici pesano sull'Eurozona. L'esecutivo gialloverde ha presentato a Bruxelles una legge di Bilancio in disaccordo con le regole europee ma la Commissione, ha ricordato Moscovici, intende dialogare per trovare una soluzione ed evitare la procedura di infrazione. Tradotto, dialogo significa che la Commissione si aspetta un intervento sul testo della manovra che limiti il deficit così da contenere il debito pubblico. Nel governo i due azionisti di maggioranza stanno tirando la coperta per fare rientrare quanto più possibile delle loro proposte iniziali, riducendo però l'obiettivo del deficit per il 2019 al 2,2 per cento dal 2,4. Ridurre la platea dei beneficiari di quota 100 e rimandare l'avvio del reddito di cittadinanza sono le due soluzioni al vaglio e tanto è bastato a rassicurare i mercati che avevano già accolto positivamente l'ottimismo di Mario Draghi che, proprio ieri, si era detto fiducioso sulla possibilità che Italia e Commissione europea potessero raggiungere un accordo.
“Dobbiamo cercare con tutte le nostre forze delle soluzioni condivise alla questione del bilancio italiano – ha detto Moscovici durante una conferenza stampa a Parigi – ho sempre preferito l'incentivo alla sanzione”. Così il commissario ha aperto alla possibilità che la procedura di infrazione non si concluda necessariamente con una multa: “Si tratta di una questione che non si pianifica adesso”, ha detto Moscovici, ricordando che la mano della Commissione “resta tesa” verso l'Italia.
Sul fronte interno intanto arrivano i dati Istat sulla fiducia di imprese e famiglie, a novembre in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per le imprese si tratta del quinto mese consecutivo in diminuzione, il livello minimo da dicembre 2016: dopo la crescita registrata nella seconda metà del 2017, l'indice ha iniziato una fase di stasi nel primo semestre del 2018 per diventare negativo da luglio in poi. Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, secondo l'Istat, la dinamica di novembre si spiega “per via del deterioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica dell'Italia, nonché da un marcato peggioramento delle attese sulla disoccupazione”. Un dato che secondo Confcommercio rappresenta “la prolungata fase di incertezza sugli effettivi contenuti e sui tempi di attivazione dei provvedimenti della manovra di bilancio” e in questo modo “non favorisce il miglioramento della propensione al consumo né il rilancio degli investimenti del mondo produttivo”.