Parmalat prepara l'addio a Piazza Affari
Lactalis vince la sua battaglia per detenere il controllo dell'azienda fondata da Calisto Tanzi e avere mani libere per impostare il percorso di sviluppo che ritiene più opportuno
Milano. Ieri le indiscrezioni sul possibile raggiungimento di un accordo tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica hanno avuto la meglio sui dati macroeconomici in flessione mettendo di buon umore gli investitori. Oggi l'ottimismo sui mercati europei sembra sfumato, complice anche il forte calo subito dalla Borsa di Tokyo stanotte. Così il colore prevalente sui listini europei stamattina è il rosso con il Ftse Mib che perde lo 0,2 per cento a metà mattinata. Lo spread in leggero aumento a 285 punti base. Sul piano internazionale, al centro della scena ci sono sempre le questioni commerciali, che sembrano giunte a una svolta positiva dopo l'accordo siglato da Stati Uniti e Cina nell'abito del G20, in cui il presidente americano Donald Trump ha approfittato per rimarcare la sua posizione sul fatto che la competizione commerciale ha bisogno di “lealtà” da parte di tutti i paesi. Ma in Europa a dominare è sempre l'Italia con la sua querelle aperta con l'Unione europea sulla manovra economica. In queste ore il documento è al vaglio della Commissione Bilancio della Camera, dove dovrebbe ricevere il via libera in giornata per poi approdare domani nell'aula di Montecitorio (ma c'è chi dice che la scadenza verrà fatta slittare ancora di qualche giorno).
Conte e la trattativa sul deficit
Intanto, continua la guerra dei decimali. Accantonata l'ipotesi di un rapporto decifit/pil al 2,4 per cento, dopo le aperture dei due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il governo lavora su una riduzione che potrebbe arrivare al livello del 2 per cento. Secondo quanto riportato da Repubblica, ieri la Commissione europea avrebbe richiesto l'1,95 per cento, suscitando le proteste del governo gialloverde e in particolare del premier, Giuseppe Conte, che ha dichiarato: “Non sto lavorando a un deficit al di sotto del 2 per cento”.
Le istituzioni europee, non sembrano comunque intenzionate a fare sconti. Ieri l'Eurogruppo ha sottolineato che la manovra italiana per il 2019 infrange le regole dell'Unione europea e ha concordato con la Commissione europea sulla necessità che Roma la corregga. “Sosteniamo la valutazione della Commissione Ue e raccomandiamo all'Italia di prendere le misure necessarie per rispettare il patto di stabilità e crescita”. E oggi, durante la riunione prevista a Bruxelles, anche l'Ecofin si allineerà su questa posizione.
Parmalat dice addio a Piazza Affari
Tra le novità di queste giornate c'è anche la fine della guerra del latte a Piazza Affari. Dopo l'acquisto di un consistente pacchetto di azioni, che rappresentano oltre il 6 per cento del capitale di Parmalat al prezzo di 2,85 euro, il gruppo francese Lactalis è riuscito finalmente ad arrivare a detenere il 95 per cento della società fondata da Calisto Tanzi e adesso lancerà l'opa residuale per poi avviare il delisting dal listino italiano. Lactalis vince così la sua battaglia per detenere il totale controllo di Parmalat e avere mani libere per impostare il percorso di sviluppo che ritiene più opportuno. La strategia del gruppo francese è stata a lungo ostacolata dal fondo Amber, socio storico dell'azienda di Collecchio, che ha sempre accusato Lactalis di puntare alla liquidità in cassa piuttosto che avere a cuore le sorti del gruppo. Dopo un lungo braccio di ferro, Amber e altri soci hanno cedute le proprie quote.