Oviesse e Stefanel crollano a Piazza Affari
I titoli della due catene di abbigliamento in crisi per i conti. La prima ha perso il 90 per cento da inizio anno. Listini europei depressi sulla scia del tonfo dei mercati asiatici. Intanto, sulla manovra si tratta a oltranza
Milano. Sono partite male le Borse europee stamattina e continuano a peggiorare dopo le prime ore di negoziazioni, con perdite tra l'1 e il 2 per cento tra Londra, Parigi e Francoforte e Piazza Affari, dove il Ftse Mib è in calo dell'1,3 per cento a metà mattinata. Lo spread è a 270 punti e i rendimenti sui titoli di stato decennali è sceso sotto il 3 per cento. Le vendite sui listini del Vecchio Continente seguono il sell off che ha investito tutti i mercati asiatici (Tokyo, Hong Kong e Shangai) dopo i dati cinesi inferiori alle attese. Alle questioni macro si aggiungono elementi di apprensione sull'asse Ottawa-Pechino dopo la conferma del Canada della detenzione in Cina di un secondo cittadino canadese per attività che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza nazionale cinese: il timore è di una crescente tensione tra i due Paesi dopo il caso Huawei con conseguenze sui negoziati commerciali.
Bce, reinvestimenti nei titoli fino al 2021
In Europa, intanto, si avverte ancora l'eco delle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, il quale ieri ha confermato la fine del Qe, seppure in un momento di rallentamento dell'economia, ma prendendo atto che i mercati hanno ancora bisogno di liquidità e per questo in molti hanno dedotto la possibilità che permanga una politica monetaria espansiva anche dopo l'estate del 2019. Secondo Amalia Grimaldi, economista del centro studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, "la valutazione dello scenario complessivo è ancora bilanciata, ma si riconosce che stanno aumentando i rischi verso il basso a causa del contesto globale, la minaccia protezionistica, la vulnerabilità degli emergenti e un possibile aumento della volatilità sui mercati". In sostanza, il Consiglio della Bce non ha discusso quando modificare la guidance sui tassi né quando dare avvio al ciclo dei rialzi, ma Draghi sembra aver riconosciuto un maggior grado di incertezza e in qualche modo sembra aver apprezzato le attese dei mercati più caute sull'aumento del costo del denaro. "La novità è che la Bce ha specificato che la politica dei reinvestimenti andrà avanti a pieno fin dopo l'avvio del ciclo dei rialzi e in ogni caso fin quando sarà necessario", spiega l'economista, la quale prevede che la Bce prosegua nelle aste di assegnazione dei rifinanziamenti almeno fino al 2021. Una posizione, quella della Banca centrale europea, che ha spinto il colosso del risparmio gestito Blackrock a riconsiderare gli acquisti sui Btp italiani, dopo il recente alleggerimento, rispetto ai Bund tedeschi.
Trattativa a oltranza sulla manovra italiana
Intanto, la trattativa sulla manovra economica italiana va avanti a oltranza tra la delusione da parte del governo giallo verde di vedersi esortare a fare ulteriori aggiustamenti e le critiche nei confronti della Commissione europea (in particolare di Pierre Moscovici) accusata di usare due pesi e due misure nella valutazione dei conti pubblici di Italia e Francia. Secondo fonti di stampa, per raggiungere un'intesa con l'Ue mancano ancora 4-4,5 miliardi di euro che il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, intende ricavare da un altro taglio alle pensioni, ipotesi respinta dal vice premier, Matteo Salvini. "Siamo felici di poter far scendere il deficit. Dopodiché l'Europa non era scettica sul 2,4 per cento, era scettica in generale sul nostro governo", ha affermato, in un'intervista Luigi Di Maio. Il vice premier ha puntualizzato che, secondo le stime tecniche, quota 100 e il reddito di cittadinanza a platea invariata costeranno di meno e che saranno prelevati molti più soldi dalle pensioni d'oro dalle quali sarà recuperato 1 miliardo. "Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato. E la cessione di questi beni dovrebbe valere lo 0,9 per cento del pil", ha detto Di Maio.
Profondo rosso per Stefanel e Oviesse
Il titolo della catena Ovs ancora nel vortice delle vendite, dopo il tonfo innescato dall'allarme sui conti di fine anno. Ieri l'azienda ha escluso la necessità di un rafforzamento del capitale, ma non è servito a placare le vendite, così questa mattina i titoli sono più volte entrati anche in asta di volatilità, dopo avere segnato un calo del 12,4 per cento attestandosi a 0,66 euro. Da inizio anno le azioni hanno bruciato quasi il 90 per cento del proprio valore. A provocare la caduta libera delle Ovs sono stati i conti del terzo trimestre diffusi due giorni fa e risultati nettamente al di sotto delle attese. La società ha inoltre lanciato un allarme anche sui numeri del quarto trimestre, che risulteranno in calo dal momento che il clima caldo dei mesi di settembre e ottobre ha penalizzato le vendite. Nel comunicato di due giorni fa Ovs ha parlato di "una forte e inusuale contrazione del traffico nei punti vendita", condizione che è perdurata sino ai giorni scorsi. Anche Stefanel crolla a Piazza Affari, entro oggi la società presenterà la domanda di ammissione al concordato così detto in bianco o con riserva. La notizia è arrivata ieri insieme con la diffusione dei conti dei primi nove mesi terminati con una perdita di 20,9 milioni. I vertici dell'azienda di moda hanno anche approvato le linee del progetto di riorganizzazione e rilancio aziendale di Stefanel che prevede il ridisegno della collezione a partire dall'autunno 2019 e l'introduzione di un modello di distribuzione omnichannel. La società ha deliberato di chiudere i negozi non profittevoli e di vendere alcuni punti vendita chiave per i quali ha già incassato manifestazioni di interesse. E' inoltre stato dato mandato a Mediobanca di valorizzare alcuni asset, anche con accordi di licenza del marchio Stefanel per l'area asiatica.
tra debito e crescita