La manovra e Trump mettono in difficoltà Piazza Affari
Listini contagiati dalla reazione negativa della Borsa americana alla decisione del presidente americano di non firmare la legge che avrebbe scongiurato lo shutdown
Milano. Le vendite continuano a colpire i mercati europei dopo la chiusura in rosso di ieri di Wall Street e la giornata contrastata per le piazze asiatiche: a Milano il Ftse Mib perde lo 0,92 per cento dopo le prime due ore di negoziazione, con il calo maggiore fra i principali mercati europei. In leggera risalita lo spread, che torna a 254 punti base in attesa del maxiemendamento alla manovra.
A spingere al ribasso i mercati è sempre la scelta di metà settimana della Fed, che spinge gli investitori verso beni rifugio come yen e oro, in decisa salita, mentre beni legati al ciclo economico come il petrolio sono in calo. Ieri sera la Borsa americana è andata a picco dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato che non firmerà una legge di bilancio temporanea che scongiuri lo "shutdown" dell'amministrazione Usa, ovvero la chiusura delle attività federali a pochi giorni dal Natale (la parziale paralisi potrebbe così partire alla mezzanotte di domani). La misura, approvata al Senato, avrebbe permesso di continuare a finanziare il governo fino all'8 febbraio, ma non conteneva i 5 miliardi di dollari voluti da Trump per costruire il muro lungo il confine tra Usa e Messico. Per i listini di Wall Street si è tratto del colpo di grazia dopo il rialzo dei tassi deciso dalla banca centrale.
Manovra italiana salva grazie a Macron?
Intanto, è caos sul fronte della manovra economica che è approdata nell'aula del Senato senza che abbia terminato l'iter alla Commissione Finanze. E sulla trattativa tra Roma e Bruxelles emergono alcuni retroscena che spiegano come sarebbero andate davvero le cose. Secondo quanto ricostruisce la Stampa, di fatto la manovra italiana si sarebbe salvata grazie alla Francia, che, al contrario della Germania, avrebbe favorito un atteggiamento di flessibilità nei confronti dell'Italia. Un dirigente del ministero delle Finanze di Berlino che vuole restare nell'anonimato avrebbe detto: "È stato soprattutto il governo francese a chiudere un occhio nei confronti di Roma. Sullo sfondo delle ampie concessioni fatte dal presidente Emmanuel Macron al movimento dei gilet gialli e alle spese aggiuntive che queste comportano una bocciatura della manovra finanziaria del governo Di Maio-Salvini sarebbe stata difficile da giustificare". Parole queste che spiegano anche la virata di Pierre Moscovici, Commissario agli Affari Economici Ue, sul progetto di bilancio italiano.
Cala la fiducia di consumatori e imprese
Sopresa, ma non tanto, dai dati macro. Nel mesi di dicembre si registra un calo della fiducia dei consumatori dopo che solo pochi giorni fa le rilevazioni di Nielsen avevano registrato un aumento del dato nel terzo trimestre dell'anno, cioè luglio-settembre, che però è un periodo in cui generalmente prevale l'ottimismo. Nell'ultimo mese del 2018, invece, l'indice ha deluso le attese passando dal precedente 114,8 all’odierno 113,1 e ha fatto i conti con le previsioni del mercato a 114. Peggiora anche la fiducia delle imprese italiane, che nella precedente rilevazione si era attestata al 104,4 e oggi ha messo a segno 103,6 che si è confrontato con il consensus a 103,8.
Tim riunisce cda per valutare richiesta Vivendi
In un mercato generalmente negativo continua la tendenza rialzista per Ferragamo, che dopo la crescita di ieri consolida l'andamento positivo. Bene anche Prysmian, nell'industria, e Saipem fra i petroliferi, grazie ai nuovi contratti annunciati nei giorni scorsi. In calo banche e finanza. Continuano le vendite su Tim, che oggi riunisce il cda dopo la richiesta del socio francese Vivendi di convocare un assemblea per cambiare cinque consiglieri di amministrazione.