Frena l'industria italiana, continua il cambiamento. In peggio
A novembre la produzione cala del 2,6 per cento, dice l'Istat. La Bce preoccupata dalle "nuove incertezze" dell'economia
Milano. Dopo il calo in Germania, anche in Italia frena la produzione industriale nel mese di novembre. Stamattina l'Istat ha diffuso la consueta nota mensile sull'andamento dell'economia italiana e i dati parlano chiaro: la produzione industriale è diminuita del 2,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2017 e dell'1,6 per cento rispetto a quello precedente (ottobre). In particolare, l'indice destagionalizzato mostra un aumento congiunturale solo nel comparto dell'energia (+1 per cento); variazioni negative registrano, invece, i beni intermedi (-2,4 per cento), i beni strumentali (-1,7 per cento) e i beni di consumo (-0,9 per cento). E sempre stamattina sono state diffuse le minute dell'ultima riunione della Bce di dicembre. I membri del board hanno sottolineato come la situazione economica rimanga "fluida e vulnerabile, con rischi che possono tornare ad avere un ruolo prominente e nuove incertezze che possono emergere". Nei verbali si aggiunge che i rischi "rimangono bilanciati", ma si muovono sempre di più "al ribasso, per la persistenza di incertezze legate a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alla vulnerabilità dei Paesi emergenti e alla volatilità" sui mercati finanziari.
I nuovi segnali di incertezza relativi al quadro macro europeo rischiano di condizionare l'umore delle Borse che stamattina aprono timide nonostante il quinto incremento consecutivo messo a segno ieri sera da Wall Street. Una ripresa motivata dalla rinnovata fiducia sulle trattative Usa-Cina riguardo ai dazi commerciali. Piazza Affari (che pure viene da cinque rialzi di fila) è oggi poco sopra la parità così come Francoforte e Parigi.
Per quanto riguarda i singoli titoli, spicca la crescita di Cattolica assicurazioni dopo la notizia che Warren Buffet - che già detiene il 9 per cento attraverso la General Reinsurance - ha presentato richiesta di diventare socio della compagnia veronese. Ora la General Reinsurance acquisisce anche i diritti non patrimoniali a partire da quello di voto in assemblea. Forti vendite, invece, su Ferragamo , colpita da una raccomandazione "underperformance" di Credit Suisse, e su Brembo, in evidenza Saipem e Pirelli. Vivace Tim dopo che Vivendi è tornata a fare pressione per una rapida convocazione dell'assemblea degli azionisti per votare sulla nomina dei revisori e sulla revoca di cinque consiglieri.
L'euro torna a spingere il dollaro sopra quota 1,15 risentendo delle indicazioni arrivate dal presidente della Fed, Jerome Powell che, all'Economic Club di Washington, ha nuovamente parlato di una banca centrale paziente e flessibile su ulteriori rialzi dei tassi di interesse. Il rallentamento dell'economia globale sembra essere motivo di preoccupazione per il presidente della banca centrale americana che ieri ha però escluso la possibilità di una recessione negli Stati Uniti.