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I titoli bancari pesano su Piazza Affari

Mariarosaria Marchesano

Listini europei in affanno dopo le previsioni al ribasso del Fmi. Attesa negativa sull'apertura di Wall Street, c'è il rischio di nuove tensioni con la Cina per l'affaire Huawei 

Milano. Borse europee in affanno il giorno dopo la revisione al ribasso delle previsioni sulla crescita economica globale da parte del Fondo monetario internazionale, che ha sottolineato i rischi derivanti dalla Brexit e dalla situazione italiana. Gli investitori non vedono spunti rialzisti e mostrano un umore negativo su cui pesano anche le perduranti preoccupazioni sui negoziati per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea e lo shutdown del governo degli Stati Uniti. Ieri, dopo la bocciatura del suo accordo e il giro di consultazioni con i parlamentari britannici, il primo ministro, Theresa May, ha presentato il nuovo piano dicendo che vuole tornare a Bruxelles e cercare ulteriori modifiche all'accordo. Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo stamattina e scetticismo per l'apertura di Wall Street con i future sugli indici Usa che preannunciano una seduta con il segno meno dopo la chiusura della vigilia per il Martin Luther King Day.

   

Ieri un tweet del presidente Donald Trump, che ha invitato la Cina a "trovare alla fine un accordo" sulla crisi commerciale, ha innervosito ulteriormente gli investitori, che da giorni danno, invece, per scontato il raggiungimento di un'intesa. La novità è che il governo degli Stati Uniti ha informato il Canada di voler avanzare una richiesta formale di estradizione a carico del cfo di Huawei Meng Wanzhou, arrestata a Vancouver lo scorso dicembre su mandato statunitense con l'accusa di aver violato le sanzioni Usa, e attualmente sottoposta a libertà vigilata dalle autorità di Ottawa. L'indiscrezione è stata riferita da alcuni media canadesi a cui è seguito un "no comment" da parte delle autorità, le quali hanno però hanno confermato che il termine ultimo per presentare la richiesta di estradizione è il 30 gennaio. Pechino ha minacciato Ottawa di "gravi conseguenze" nel caso Meng non ottenga la piena libertà, e i media cinesi hanno descritto l'arresto del cfo di Huawei come un'azione politicamente motivata.

     

Nelle prime due ore di negoziazioni, Francoforte, Parigi e Madrid sono in flessione, mentre Piazza Affari accentua le perdite tirata giù dai bancari con lo spread poco mosso a 251 punti base. In coda al listino Italgas, che risente del taglio di rating a "sell" da parte di Citigroup. In rialzo, tra le altre utility, Snam e Terna, mentre  sono in calo Enel e A2a. Continua a perdere terreno Telecom Italia (dopo la diffusione dei conti preliminari giovedì scorso), con il fondo Elliott che sta facendo pressione per il dossier rete. Segno meno per le banche (con lo spread poco mosso a 251 punti base) con Unicredit e Bper che cedono circa un punto e mezzo percentuale e le altre in calo di meno di un punto. Sul comparto pesa la crisi di alcuni gruppi come Carige, che, secondo quanto scrive oggi Il Sole24Ore avrebbe bisogno per risollevarsi di un aumento di capitale di 200 milioni di euro oltre al bond convertibile di 320 milioni già sottoscritto dal Fondo interbancario. Ancora debole Ferragamo (in rosso già ieri sulla scia di un report critico di Citigroup). Sul fronte dei cambi, l'euro/dollaro è a 1,1353 (1,2672 ieri in chiusura), mentre in calo sono i prezzi del petrolio, appesantiti dal rallentamento dell'economia cinese.

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