Lo scontro Cina-Usa su Huawei spaventa i mercati

Mariarosaria Marchesano

Gli investitori temono ripercussioni sul negoziato commerciale tra il governo di Pechino e quello di Washington. Attesa per la decisione della Fed sui tassi e per il voto sul piano B della Brexit

Milano. L'improvviso inasprimento dello scontro tra Stati Uni e Cina sul caso Huawei ha messo di cattivo umore le borse asiatiche - tutte in calo tranne Tokyo - e reso instabili i listini europei, che stamattina mostrano di non seguire una direzione precisa in attesa della riunione della Fed e del voto al Parlamento britannico sul piano B della Brexit. Gli investitori temono che le nuove tensioni tra il governo di Pechino e quello di Washington possano pesare sui negoziati commerciali in corso e sul nuovo round di colloqui previsto tra domani e dopodomani. Il dipartimento americano di Giustizia ha accusato il colosso cinese di avere rubato segreti commerciali alla compagnia telefonica statunitense T-Mobile e di avere commesso frodi finanziarie legate all'Iran.

 

In due incriminazioni separate, una a New York e l'altra nello stato di Washington, i funzionari dei dipartimenti di Giustizia, Commercio e Sicurezza nazionale hanno sostenuto che Huawei, la sua direttrice finanziaria Meng Wanzhou (figlia del fondatore del gruppo) e altri dipendenti avrebbero lavorato per anni nascondendo alle banche mondiali e al governo statunitense le proprie attività in Iran. Così, nel primo giorno feriale in cui il governo  federale è tornato a lavorare dopo 35 giorni di shutdown, Washington ha accusato Huawei di avere rubato informazioni a T-Mobile US. La tesi è che l'azienda cinese abbia offerto bonus ai dipendenti che con successo hanno sottratto dati confidenziali ad altre aziende. Ora è attesa la richiesta formale degli Usa al Canada per l'estradizione di Wanzhou, arrestata a Vancouver il primo dicembre  scorso. Il ministero dell'Industria e dell'Information Technology cinese ha definito “ingiuste e immorali” le accuse e criticato le “manipolazioni politiche” che vedono incriminato il capo dell'ufficio finanziario del gigante tecnologico. La società, per parte sua, ha respinto le accuse di Washington, negando di essere colpevole di una qualsiasi delle lunga lista di violazioni per cui è incriminata.

 

Tra le incertezze sul fronte commerciale e le tensioni sul caso Huawei, a tenere banco oggi a Wall Street saranno ancora le trimestrali, dopo i numeri negativi di colossi come Caterpillar e Nvidia che ieri hanno pesato sul listino Usa. Inizia oggi anche la riunione della Fed, che si concluderà domani, mentre a Londra il Parlamento inglese vota su alcuni emendamenti sull'accordo per la Brexit. Il clima di incertezza si fa sentire, con la Borsa di Milano che resta vicina alla parità, così come anche Parigi, Francoforte e Madrid. A Piazza Affari, corre Azimut  ancora  sull'onda del nuovo metodo di calcolo delle performance fees  su fondi lussemburghesi che favoriscono le sue valutazioni. Bene le utility a partire da Enel, Italgas e Snam. In recupero Telecom, continua positiva la Juventus. Viaggiano a due velocità i titoli bancari, mentre perdono terreno le Pirelli e le St in linea con il settore.

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