Salini diventerà socio di Astaldi al 65 per cento
L'operazione prevede un aumento di capitale di 225 milioni. La Borsa di Milano vira in negativo, mentre i listini europei sono ottimisti nonostante la Germania evita per un soffio la recessione
Milano. Dopo un avvio in timido rialzo, Piazza Affari riprende la strada in discesa con un calo dello 0,4 per cento dopo le prime due ore di negoziazioni in un contesto di mercati europei sostanzialmente positivo nonostante il risultato del pil tedesco. La Germania, infatti, ha evitato la recessione per un soffio con un andamento del quarto trimestre 2018 inferiore alle attese. il dato non ha tuttavia avuto impatto sulle Borse che hanno già digerito la revisione al ribasso del pil per il 2019 annunciata dalla Germania (dall'1,8 per cento all'1 per cento). Sul listino italiano è la giornata di Astaldi (sospesa in Borsa dopo un rialzo del 17 per cento) e di Salini-Impregilo (+3,5 per cento), dopo che quest'ultima ha comunicato stamattina l'offerta per il general contractor romano.
Secondo la nota, l’offerta sarà condizionata al "contributo di coinvestitori di lungo periodo, al buon esito della proposta concordataria, all’assenza di eventi rischiosi per fattibilità del piano e altresì alla disponibilità delle banche di concedere linee di credito". La proposta, che prevede un aumento di capitale di 225 milioni di euro, si basa su un piano economico-finanziario finalizzato al ritorno in bonis con la continuità delle attività (le commesse). Poi si procederà con la segregazione degli asset non-core in un separato compendio del quale potranno beneficiare esclusivamente i creditori chirografi. Al termine di questo percorso Salini diverrà socio di Astaldi al 65 per cento. I creditori convertiranno i crediti in azioni e vanteranno complessivamente un altro 28,5 per cento della società romana. Ai soci attuali, invece, resterà il 6,5 per cento.
Si tratta di “un’operazione di sistema volta anche a consolidare il settore delle grandi opere e delle costruzioni”, è scritto sempre nella nota, per garantirne “stabilità e sviluppo, continuità dei lavori di opere anche strategiche, rafforzamento delle capacità progettuali e industriali tali da proiettare la società così rafforzata in un futuro da protagonista in Italia e all’estero”.
La virata in negativo del Ftse Mib, comunque, dipende soprattutto dai titoli bancari, con in testa Banco Bpm (-1,9 per cento), Unicredit (-1,7 per cento), Ubi Banca (-1,6 per cento) e Intesa Sanpaolo (-1,1 per cento). In lieve rialzo lo spread in area 268 punti.