Dio benedica chi si quota, mentre la produzione industriale crolla
Il caso di Nexi, azienda d’avanguardia nei pagamenti digitali, che ha dato l’ok alla quotazione in Borsa. Il titolo debutterà a metà aprile a piazza Affari
Il consiglio d’amministrazione e l’assemblea degli azionisti di Nexi, azienda d’avanguardia nei pagamenti digitali, ha dato l’ok alla quotazione in Borsa, e il titolo debutterà a metà aprile a piazza Affari. Dio benedica chi si quota, mentre la produzione industriale crolla, e il governo allarga i suoi tentacoli statalisti. Quanto a Nexi, fondata nel 2017 dopo l’acquisizione di CartaSi e Icbpi (l’Istituto delle banche popolari) da parte dei fondi Advent, Bain capital e Clessidra, si è ristrutturata ponendosi tra i leader dei pagamenti elettronici e digitali, dai bancomat alle transazioni tra aziende e amministrazioni pubbliche e private. I tre azionisti iniziali sono oggi riuniti in Mercury, fondo di diritto britannico, che controlla il 93 per cento con quote minori di Banco Bpm, Credito valtellinese e Popolare di Sondrio.
La quotazione, curata da Banca Imi, Merril Lynch, Credit Suisse, Mediobanca e Goldman Sachs, è sicuramente un atto di coraggio, definita dal presidente di Borsa italiana Raffaele Jerusalmi “un segnale di fiducia per gli investitori che vogliono venire in Italia”, nonché una delle tre possibili maggiori operazioni del 2019. Jerusalmi ha aggiunto un dettaglio: “Credo che sia significativo fare la quotazione ad aprile, e non aspettare le elezioni europee per evitare di incappare in una situazione di maggiore confusione”. A spingere in questa direzione è stata la nuova presidente Michaela Castelli, che sostituisce Franco Bernabè, la quale è anche presidente di Acea dopo l’èra dell’avvocato filo grillino Luca Lanzalone, nonché della Sea di Milano: una manager non targata. L’obiettivo della quotazione è raccogliere 7-7,5 miliardi per un’azienda che fattura 850 milioni con 80 di utile. E ha già raccolto le attenzioni della Cassa depositi e prestiti, che ha in portafoglio Sia, una concorrente di Nexi, e il cui ad Fabrizio Palermo non ha escluso la creazione di un “campione nazionale dei pagamenti elettronici”. Ma come dire: un po’ di mercato no?