Mattarella detta le sue condizioni alla nuova Commissione sulle banche
Il Presidente della Repubblica firma la legge ma scrive a Casellati e Fico: "Va preservata l'indipendenza degli istituti di vigilanza e l'esercizio del credito"
Ora che Sergio Mattarella ha firmato il testo di legge che istituisce la Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche mancano solo i nomi di chi presiederà il nuovo organismo per iniziare con le attività. Il Presidente della Repubblica si è preso un mese di tempo per promulgare la legge – approvata dalla Camera il 26 febbraio scorso – e tuttavia oggi non ha fatto mistero delle sue perplessità sul ruolo e i confini della Commissione. Nella lettera inviata da Mattarella ai presidenti dei due rami del Parlamento l'avvertimento è chiaro: la politica non invada le competenze degli istituti tecnici preposti al controllo delle banche. Il compito della Commissione, stabilisce il testo di legge, sarà quello di "analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento". Ma queste indicazioni, scrive Mattarella, "così ampie e generali, non devono poter sfociare in un controllo dell'attività creditizia, sino a coinvolgere le stesse operazioni bancarie, ovvero dell'attività di investimento nelle sue varie forme".
"L'eventualità che soggetti, partecipi dell'alta funzione parlamentare ma pur sempre portatori di interessi politici, possano,
anche involontariamente, condizionare, direttamente o indirettamente, le banche nell'esercizio del credito, nell'erogazione di finanziamenti o di mutui e le società per quanto riguarda le scelte di investimento – scrive il Presidente – si colloca decisamente al di fuori dei criteri che ispirano le norme della Costituzione". Le autorità indipendenti come Banca d'Italia, Consob, Ivass, Covip, Banca centrale europea, insomma, non devono rischiare di essere sottoposte alle attività della Commissione e per questo Mattarella ha chiesto a Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico di "seguire con attenzione" lo svolgimento dei lavori. E' necessario inoltre, ha avvertito il Presidente, porre "attenzione alla riservatezza dei dati", per evitare il "rischio di riflessi sui mercati".
La Commissione è un organismo bicamerale composto da venti senatori e venti deputati che opererà per l'intera legislatura, godendo degli stessi poteri dell'autorità giudiziaria. Ogni anno dovrà presentare una relazione sulle sue attività e sui risultati dell'inchiesta, valutando anche proposte di modifica al quadro normativo sulle materie oggetto dell'inchiesta.
Alla lettera di Mattarella si sono unite le dichiarazioni delle opposizioni che chiedono di non strumentalizzare la Commissione e di evitare derive. Dal Pd e Forza Italia arriva anche la richiesta di non affidare al senatore M5s Gianluigi Paragone – già designato per questo ruolo – la presidenza dell'organismo parlamentare.