La revoca della concessione ad Atlantia costerebbe allo stato oltre 20 miliardi

Mariarosaria Marchesano

Il ministro Toninelli chiede l'interruzione del contratto con la società veneta, mentre la Lega vuole trovare un accordo che includa il salvataggio di Alitalia. Il rischio di un lungo contenzioso

Milano. La società Atlantia, stretta nel braccio di ferro tra Lega e M5s, continua a soffrire a Piazza Affari. Oggi perde circa il 3 per cento sulla scia delle notizie contrastanti che arrivano dal governo sul tema della concessione di Autostrade per l'Italia. La componente pentastellata ne chiede la revoca e per sostenere la sua posizione dice che presenterà nei prossimi giorni un parere giuridico di un team di consulenti del ministero delle Infrastrutture sulle presunte inadempienze del gestore tali da portare alla “caducazione del contratto”. Al contrario, la Lega propende per trovare un accordo con la società veneta che includa anche il salvataggio di Alitalia, ben consapevole che il rischio è di andare incontro a un lungo contenzioso che rallenterebbe gli investimenti.

   

Alla fine, nessuna decisione sulla proposta del ministero guidato da Danilo Toninelli è stata ancora assunta mentre, come fanno notare i report di alcuni analisti di mercato, il valore di indennizzo che il governo dovrebbe pagare per la revoca della concessione sarebbe superiore a 20 miliardi di euro. Ma il parere delle banche d'affari sulla vicenda Atlantia è praticamente unanime: attenzione all'elevato aumento di incertezza nel settore.

 

Un report di Mediobanca ricorda il lungo iter che in casi come questo è previsto: la revoca può essere avviata dal ministero con una notifica ad Autostrade per l'Italia che avrebbe 90 giorni per rispondere. Una seconda notifica dovrebbe necessariamente seguire altri 60 giorni per la risposta. Alla fine, il ministero potrebbe confermare la revoca e a quel punto la società avrebbe il diritto di appellarsi alla Corte civile di Roma, al Consiglio di stato e, infine, alla Corte di giustizia europea. Anche secondo Banca Akros, “qualsiasi richiesta di revoca porterà a una lunga e incerta controversia che potrebbe coinvolgere le autorità europee. Inoltre questa disputa probabilmente impedirà al governo italiano di fare leva su Atlantia per il completamento del piano di salvataggio di Alitalia e rallenterà la spesa infrastrutturale in Italia”. Mentre un report di Equita fa notare come “potrebbe esserci un piano B di fronte all'opposizione della Lega, per arrivare ad un accordo complessivo che includa il salvataggio di Alitalia”.  

  

Sotto pressione, comunque, si trova in questi giorni l'intero comparto dei concessionari autostradali in Italia. Torna a tenere banco la delibera dell'Autorità dei Trasporti sulle nuove tariffe, che già nelle scorse sedute aveva penalizzato i titoli del settore. Il presidente dell'authority ha infatti sostenuto che non si tratta di un atto unilaterale di modifica dei contratti, perché dovrà essere il ministero a rivedere i contratti.