L'Europa potrebbe rinviare la procedura d'infrazione all'Italia
Piazza Affari positiva: investitori incoraggiati dalla possibilità del sì europeo sui conti pubblici del 2019. Ma rimane aperto il fronte sul bilancio 2020
Milano. È un giudizio sospeso quello dei mercati sulle nomine europee decise nella serata di ieri dai ventotto paesi dell'Unione europea con la francese Christine Lagarde che in autunno prederà il posto di Mario Draghi alla guida della Bce e la tedesca Ursula von der Leyen che andrà a presiedere la Commissione europea in sostituzione dell'uscente Jean Claude Juncker. Tutte le Borse europee sono moderatamente ottimiste stamattina con unica eccezione Piazza Affari, che spicca con un rialzo dell'1,5 per cento, rassicurata da uno spread in costante calo (sotto 220 punti base) e dai rendimenti dei btp decennali scesi intorno a 1,8 per cento parallelamente a un aumento di acquisti. Gli investitori vedono una schiarita nei rapporti tra il governo e Bruxelles sui conti pubblici.
Gli occhi sono puntati sulla Commissione Ue, che oggi dovrebbe rendere nota la decisione sulla procedura di infrazione per deficit eccessivo basata sul debito. Stando alle indiscrezioni in circolazione, il collegio dei commissari potrebbe decidere di rinviare - per ora - la decisione sul governo italiano ritenendo sufficienti le misure di assestamento del bilancio pubblico approvate dal Consiglio dei ministri di lunedì scorso. Insomma, si andrebbe verso il primo sì europeo ai conti del 2019 e l'archiviazione della proposta di sanzione su quelli del 2018, ma non è detta l'ultima parola e la decisione definitiva è attesa nel pomeriggio. In ogni caso, resta caldo il fronte del dialogo sui conti del 2020 anche se la discussione entrerà nel vivo solo in ottobre.
Intanto, i nomi designati alla guida delle massime istituzioni europee dovranno ora passare al vaglio del Parlamento di Strasburgo che oggi elegge il suo presidente, ruolo per il quale è favorita la candidatura dell'italiano David Sassoli (Pd). Una volta riunita, l'assemblea si esprimerà sulle nomine proposte dal Consiglio europeo che ha visto prevalere la linea franco-tedesca e che proprio per questo potrebbe vedere ampie discussioni di voto, in particolare sulla tedesca von der Leyen.