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Effetto Argentina su Piazza Affari

Mariarosaria Marchesano

Secondo un'analisi di Equita, Fca, Pirelli, Enel e Tenaris sono tra le società che potrebbero subire perdite di margini e fatturato. Cali su tutti listini europei sulla scia di Wall Street

Milano. Pesa l'effetto della crisi argentina su Piazza Affari e sulle altre Borse europee, con cali diffusi sugli indici sin dalle prime negoziazioni. Ieri la Borsa di Buenos Aires è arrivata a perdere fino a quasi il 50 per cento del suo valore per poi chiudere una seduta drammatica con meno 38 per cento. E oggi si contano i danni sui mercati europei dopo la chiusura in profondo rosso di ieri sera a Wall Street. Secondo gli analisti di Equita, sono diverse anche le società italiane esposte con i loro business: Enel, Tenaris, Guala, Masi e per il settore auto Fca, Pirelli, Sogefi-Carraro e Cnh. Per tutte potrebbero esserci, in base all'analisi di Equita, cali di fatturato e di margini viste le loro relazioni industriali e commerciali con il paese argentino.

  

Il crollo del mercato azionario e del pesos (si è svalutato del 15 per cento contro il dollaro americano) che si è verificato ieri è dovuto al fatto che il presidente Mauricio Macri, considerato dagli investitori internazionali più market friendly, ha subìto una dura sconfitta alle primarie che si sono svolte in vista delle presidenziali del prossimo 27 ottobre, ampiamente superato dal candidato dell'opposizione peronista di centro sinistra, Alberto Fernandez. La coalizione Fronte di tutti di Fernandez e dell'ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha raccolto 10,6 milioni di voti (48,9 per cento), mentre la coppia Macri-Miguel Angel Pichetto di Insieme per il cambiamento ha ottenuto 7,2 milioni di voti (33,3 per cento). 

 

A metà mattina, il principale indice di Piazza Affari, il Ftse Mib, perde quasi l'1 per cento infilando così la terza seduta di seguito col segno negativo da quando si è aperta la crisi di governo con la prospettiva di elezioni anticipate (lo spread, però, ha ripiegato verso i 230 punti base dopo che aveva superato i 240 nei giorni scorsi). E anche sulle piazze finanziarie di Francoforte, Londra e Parigi le cose non vanno meglio. A pesare sono anche i disordini a Hong Kong che fanno presagire l'apertura di un altro fronte di crisi politica internazionale. Il governatore Carrie Lam ha detto che le manifestazioni violente hanno spinto la città verso un punto di non ritorno rendendola un "luogo pericoloso". Stanotte la Borsa di Hong Kong ha perso oltre il 2 per cento. 

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