“Tenetevi pronte alla Brexit senza accordo”, dice la vigilanza europea alle banche
Si temono effetti collaterali del "no-deal". Borsa di Londra in rosso in attesa del discorso di Johnson, mentre Piazza Affari sale nel giorno del giuramento del BisConte
Milano. Mentre si tira un sospiro di sollievo per lo stabilizzarsi della situazione politica dell'Italia, aumentano le preoccupazioni per la prospettiva di una una Brexit senza accordo e per gli "effetti collaterali" che questo potrebbe avere nei vari settori della finanza e dell'economia. Il Consiglio di vigilanza (Ssb) della Banca centrale europea ha invitato gli istituti di credito dell'Eurozona ad accelerare i preparativi per l'uscita del Regno Unito dall'Ue.
Il presidente Andrea Enria, ha dichiarato – durante l'audizione che ha tenuto ieri davanti alla commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo – che "le banche devono accelerare ora l'attuazione dei loro piani per la Brexit al fine di essere pienamente preparate" a un'uscita del Regno Unito dall'Ue in assenza di un accordo sui successivi rapporti giuridici, economici e commerciali alla fine di ottobre. La notizia è stata riportata dal quotidiano tedesco Handelsblatt nel giorno in cui è atteso il discorso del premier Boris Johnson agli inglesi come annunciato da Dowing Street.
Il presidente del consiglio di sorveglianza della Bce Andrea Enria (foto LaPresse)
Secondo Dean Turner, economista di Ubs WM un'analisi di Ubs, considerando che le ultime sconfitte di Johnson in Parlamento, una Brexit senza accordi non si verificherà il 31 ottobre e seguiranno le elezioni generali. Prevediamo che le attività in sterline rimarranno volatili fino alla prossima settimana proroga (sospensione)". La Borsa di Londra oggi è la peggiore in Europa con un calo dello 0,5 per cento a metà mattina.
A Piazza Affari, intanto, continua l'umore positivo degli investitori per la costituzione del nuovo governo 5Stelle-Pd (il giuramento davanti al presidente della Repubblica è previsto per stamattina) grazie anche anche allo spread sceso sotto i 150 punti base e tornato molto vicino ai livelli dell'ultima fase del governo Gentiloni a Febbraio 2018. Il Ftse Mib sale dello 0,4 per cento a metà mattina, anche se è Francoforte oggi il listino più positivo spinto dalla ripresa dei negoziati commerciali tra Usa e Cina. Da metà settembre, infatti, ripartiranno le consultazioni per preparare un nuovo incontro tra gli alti funzionari dei due paesi. La notizia, diffusa nella tarda serata di ieri, ha spinto in rialzo i mercati asiatici nella notte.