Hong Kong vuole la Borsa di Londra e lancia un'offerta da 36 miliardi di euro
L'obiettivo è impedire che il London Stock Exchange compri il fornitore di informazioni finanziarie Refinitiv e dica sì a un'alleanza che potrebbe ridisegnare l'assetto dei mercati finanziari globali. Piazza Affari si prepara a una svolta cinese?
Milano. Nel bel mezzo della battaglia per scongiurare l'uscita senza accordo della Gran Bretagna dall'Unione europea, la notizia dell'offerta di Hong Kong per il London Stock Exchange, che controlla anche Piazza Affari, apre una nuova prospettiva che potrebbe ridefinire gli equilibri finanziari globali mettendo in connessione i mercati europei con quelli del sud-est asiatico. Se andasse in porto, cosa non scontata visto che la proposta non è stata sollecitata dalla City, anche il listino milanese entrerà a far parte di un leader globale nei flussi di capitali che parlerà essenzialmente cinese. Va ricordato che Borsa italiana controlla un asset strategico per le transazioni finanziarie rappresentato dalla piattafroma Mts (Market treasury security) su cui vengono scambiati i titoli del debito pubblico denominati in euro di almeno una dozzina di paesi.
Stamattina l'Hong Kong Exchanges and Clearing Limited ha annunciato di aver avanzato una proposta - non richiesta - al consiglio di amministrazione del London Stock Exchange Group Plc per unire le due società e dar vita a un nuovo grande gruppo a livello globale. Nel presentare l'offerta, l'amministratore delegato Charles Li ha sottolineato, infatti, che “riunire le Borse di Hong Kong e Londra ridisegnerà l'assetto dei mercati dei capitali per i decenni a venire”, e che “entrambe le aziende hanno grandi marchi, forza finanziaria e comprovata esperienza di crescita”. Secondo Hong Kong, inoltre, una tale fusione creerebbe un gruppo dal valore di oltre 70 miliardi di dollari con “una base globale, attività diversificate, idealmente posizionate per sfruttare il mutevole panorama macroeconomico globale, collegando i mercati occidentali con i mercati finanziari orientali emergenti, soprattutto in Cina”.
Ma come mai una mossa così inattesa da parte di Hong Kong? Secondo quanto riporta il sito del Wall Street Journal, l'offerta, che valuta il London Stock Exchange 36 miliardi di euro, attribuendo, quindi, un premio agli azionisti del listino londinese di circa il 23 per cento rispetto al valore di chiusura delle azioni di martedì scorso, avrebbe l'obiettivo di contrastare la fusione tra il London Stock Exchenge e il fornitore di informazioni finanziarie Refinitiv Holdings Ltd. Il mese scorso, la Borsa di Londra ha dichiarato, infatti, di voler acquisire Refinitiv per 14,5 miliardi di dollari in azioni da un consorzio guidato dalla società di private equity Blackstone Group. Il board del Lse ha dichiarato che prenderà in considerazione l'offerta e che rimane impegnato nella proposta di acquisire Refinitiv. È evidente che un eventuale accordo andrebbe subordinato al fatto che il Lse lasci cadere la sua offerta per Refinitiv.