L'ad di Enel, Francesco Starace (foto LaPresse)

Così Enel vuole diventare il "gigante web" dell'energia

Mariarosaria Marchesano

L'amministratore delegato Francesco Starace presenta il nuovo piano industriale 2020-2022 e annuncia la nascita di una “piattaforma digitale per gestire” 180 milioni di clienti con un modello simile a quello di Google e Amazon

Milano. Le borracce per l'acqua rosse, fucsia e verdi sul tavolo dell'amministratore delegato, Francesco Starace, la dicono lunga sul percorso di sostenibilità totale intrapreso da Enel. Dopotutto il gruppo, che oggi a Milano ha presentato il nuovo piano strategico per il 2020-2022, si è posto come obiettivo la completa decarbonizzazione entro il 2050.

Senza contare che, fin dal 2015, il modello di business di Enel si è incentrato sul progressivo aumento delle rinnovabili che ha avuto il merito di attirare investitori istituzionali “socialmente responsabili”, i quali oggi rappresentano oltre il 10 per cento del capitale.

 

Dal punto di vista industriale, la vera svolta del nuovo piano strategico è di tipo tecnologico e lo ha confermato lo stesso amministratore delegato quando, in conferenza stampa, ha annunciato la nascita di una “piattaforma digitale per gestire le forniture energetiche a livello globale”: 75 milioni di contratti per un totale di 160-180 milioni di clienti. Numeri che richiamano alla mente i giganti del web come Google e Amazon che Starace, non a caso, ha citato dicendo di non vedere il motivo per cui non si possa fare come loro, che “hanno creato sistemi attraverso i quali interfacciarsi in tutto il mondo”. Sistemi che hanno aperto nuovi orizzonti che anche Enel sembra propensa a scrutare senza però svelare tutti i dettagli.

 

Sulla base del piano industriale 2020-2022, il produttore di energia ha destinato un investimento di 1.1 miliardi di euro per realizzare “ecosistemi e piattaforme” che siano in grado di rispondere alla crescente domanda di servizi a valore aggiunto indotta proprio dalla decarbonizzazione. Nelle reti, infatti, l'uso di una piattaforma globale consente la standardizzazione della gestione e della manutenzione, dei processi di gestione dei clienti, dell'allocazione delle risorse e dei sistemi. E questo può facilitare la costruzione e gestione di un modello (non a caso si chiama platform based) incentrato su prodotti e servizi che funzioni per tutte le aree geografiche. Che cosa cambia per i clienti? L'idea, in parole povere, è che in futuro i clienti Enel avranno a disposizione un'unica card attraverso la quale potranno accedere ai vari servizi offerti, dalla fornitura di energia elettrica alla ricarica per l'auto. 

 

La missione di trasformare Enel nella prima utility digitale del mondo è stata affidata a Enel X, la società guidata da Francesco Venturini che in base al piano strategico dovrà anche decuplicare il numero di centraline elettriche presenti sul territorio nazionale portandole dalle attuali 82 mila a 736 mila entro il 2022. Si prevede che gli investimenti di Enel X contribuiscano alla crescita della redditività del gruppo con 400 milioni di Ebitda nell'arco dei prossimi tre anni. 

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