Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Per Blackrock l'Italia paga un rischio politico di lungo periodo

Mariarosaria Marchesano

L’Ue mette di nuovo sotto monitoraggio il paese perché presenta squilibri macroeconomici eccessivi come Grecia e Cipro

Milano. Anche se cambiano i governi, l’Italia continua a pagare un rischio politico che rende guardinga la più grande società d’investimento del mondo: Blackrock. Nel presentare ieri mattina a Milano l’outlook sull’economia globale per il 2020, il responsabile per l’Italia, Bruno Rovelli, ha fatto osservare come nel paese permanga un’incertezza politica elevata che pesa sulle prospettive di crescita. Neanche a farlo apposta, qualche ora dopo, si è appreso che l’Italia è entrata per il settimo anno di fila nel terzetto dei paesi (con Grecia e Cipro) che presentano squilibri macro-economici eccessivi secondo l’Unione europea e che la Commissione presieduta da Ursula von der Lyen ha avviato una nuova indagine “approfondita” i cui risultati, come di consueto, saranno presentati a febbraio 2020.

 

“Il rapporto debito-pil è aumentato nel 2018 e ci si aspetta un ulteriore aumento dei rischi nel 2019 a causa della debolezza dell’economia e del peggioramento del surplus primario”, è scritto nel documento. Nessuna grande sorpresa, ma è interessante notare come la Commissione ritenga opportuno esaminare ulteriormente la persistenza di rischi macroeconomici già emersi in passato e intenda monitorare i progressi nella loro riduzione invitando l’Italia a predisporre un piano di interventi di riforma che sarà valutato a maggio-giugno. In tutto questo periodo, il paese si trova di fatto sotto monitoraggio europeo. Ed è proprio questo status di “sorvegliato speciale” perenne che contribuisce a raffreddare gli investitori di lungo periodo come il gigante americano Blackrock, che mette la valutazione del rischio geopolitico al centro della sua strategia d’investimento globale (prima del rischio Italia, vengono, naturalmente, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la Brexit, che sono destinati a permanere per tutto il 2020).

 

“L’Italia può contare su fondamentali solidi che legittimerebbero anche uno spread più contenuto rispetto all’attuale, ma il paese continua a pagare un rischio politico di lungo periodo”, dice Rovelli. In altre parole, nonostante il differenziale tra Btp e Bund tedeschi si sia dimezzato rispetto ai picchi raggiunti sotto il governo gialloverde, lo stato continua a pagare rendimenti più elevati agli investitori che sottoscrivono debito pubblico rispetto alla media dell’Eurozona. Un maggior costo che pesa sui conti pubblici. D’altra parte, questo “premio” al rischio è considerato una buona occasione da alcuni tipi di investitori internazionali che oramai vedono l’Europa un po’ come la “tomba dei rendimenti” con sempre più paesi - Germania in primis - che non pagano ma si fanno pagare per farsi prestare i soldi.

 

“Per come ragiona una società d’investimenti globale come la nostra, in questo momento è più interessante il debito dei paesi emergenti piuttosto che quello dell’Italia o dell’Eurozona - dice Rovelli - Questo non vuol dire che non abbiamo posizioni aperte su Btp ma che non vediamo al momento le condizioni per aumentare il peso dell’Italia nel portafoglio”, dice Rovelli. Secondo il numero uno di Blackrock Italia, fondamentali solidi come un surplus eccezionalmente robusto delle partite correnti e una posizione finanziaria netta sull’estero di quasi pareggio, fanno dell’Italia un paese con una forza statica che la rende “resiliente”anche agli sviluppi politici. “Il problema del paese è che non cresce. Da questo punto di vista facciamo tuttora fatica a vedere come la crescita italiana possa riaccelerare in modo significativo. Sicuramente non sembrano esserci le condizioni per recuperare il gap che si è creato con l’Eurozona, al massimo vediamo una stabilizzazione. Le condizioni in assoluto anche per questo obiettivo più limitato sembrano esserci, ma l’incertezza politica rimane elevata e questo continuerà a pesare sulla fiducia in parte del settore corporate ma anche del settore consumer», conclude Rovelli.

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