Doveva essere Mps, ora l’investment bank statale di Di Maio sarà la Bpb. Non è nata, ma rischia già il downgrade
Milano. Le parole sono importanti, diceva qualcuno. Ma a venti giorni dal decreto per il salvataggio in extremis, e dopo anni di traccheggiamento, della Banca Popolare di Bari (Bpb) nessuno ha ben capito cosa significhino quelle utilizzate a più riprese dal capo politico del M5s Luigi Di Maio sulla trasformazione dell’istituto pugliese in una banca di investimento per il Mezzogiorno e stampate sulla Gazzetta ufficiale. “Se si deve fare un intervento”, aveva dichiarato Di Maio il 15 dicembre, “quella banca va nazionalizzata, torna agli italiani e cominciamo a fare una banca pubblica per gli investimenti per aiutare le imprese sul territorio. Noi ci prendiamo la banca e cominciamo a prestare i soldi alle imprese oneste sul territorio”.
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