E’ un fiorire di opinioni in Italia sul nuovo ruolo dello stato imprenditore, in un momento di crisi degli assetti neoliberisti e delle regole europee che ne sono espressione. Queste opinioni talora si spingono fino a mettere in dubbio i principi essenziali dell’ordinamento europeo: come il diritto della concorrenza, le regole sul mercato interno (appalti e concessioni) e la parità fra l’impresa pubblica e quella privata. Il tutto in un contesto in cui è la politica, e non l’amministrazione pubblica o le autorità di regolazione, a dettare le regole.
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