Cgil, Cisl e Uil devono fare i conti la realtà: perché si possa anche solo parlare di riduzione del tempo di occupazione, l’occupazione serve prima crearla
Torino. Molto rumore per nulla. Come in Finlandia non esiste un impegno del governo per ridurre l’orario di lavoro, così in Italia non c’è nessuna seria intenzione di ritoccare al ribasso le 40 ore settimanali mantenendo invariata la busta paga. E questo a dispetto di alcune esternazioni comparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa – tra cui quella del sindacalista e studioso della Cgil Agostino Megale che difende l’idea della settimana di 32 ore e annessa crescita di produttività – e persino di un disegno di legge a firma Cinque stelle fermo alla Camera dal 2017.
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