(foto LaPresse)

Lanciare monete dagli elicotteri non stimola i consumi. Lezioni da Hong Kong

Tommaso Monacelli

Nella logica economica le soluzioni semplici non funzionano mai

Era inevitabile che prima o poi accadesse, visto quanto se ne è parlato. Le autorità di Hong Kong, di fronte al perdurare di una gelata dei consumi che sta mettendo in ginocchio l’economia, hanno deciso di “lanciare moneta dagli elicotteri”. Un modo estroso di descrivere il mero trasferimento elettronico dell’equivalente di 1.200 dollari americani a ciascun individuo maggiorenne della popolazione.

 

Molti commentatori, e pseudo-economisti, vedono la moneta lanciata dagli elicotteri come la soluzione definitiva. L’arma finale contro le crisi economiche, tenuta nel cassetto per chissà quale complotto o oscura ragione. La speranza è che mettendo moneta nelle tasche degli individui, e assumendo che i prezzi dei beni non reagiscano in modo istantaneo, il potere reale di acquisto aumenti. Se prima del lancio dagli elicotteri avevo 100 euro e ogni mela costava 1 euro, potevo comprare 100 mele. Se adesso ricevo dal cielo altra moneta e mi trovo con 200 euro, posso comprare 200 mele, sempre che (si noti molto bene) il prezzo delle mele rimanga invariato.

 

La logica economica ci insegna però che la fascinazione per misure così estreme può essere fallace. Per capirlo, è utile pensare alle due modalità estreme di lancio della “moneta dagli elicotteri”. La prima è puramente temporanea (una tantum); la seconda modalità invece è del tutto permanente (cioè per sempre). E’ utile ragionare sui due casi limite, perché entrambi sono tendenzialmente inefficaci.

 

Supponiamo che le autorità, in modo inatteso, annuncino la mattina un lancio di moneta dagli elicotteri (1.000 euro a testa), precisando che si tratta di un esperimento puramente una tantum. Proprio perché l’esperimento è limitato a una sola volta, non può avere un grande impatto. Un po’ come gettare carta di giornale nel fuoco. Assumendo che i prezzi dei beni di consumo rimangano invariati, e che tutta questa ulteriore moneta venga consumata, avremo una fiammata puramente temporanea dei consumi. Ma una fiammata, appunto. E solo nell’ipotesi di prezzi costanti e di propensione alla spesa elevata. Non è certo la soluzione a una crisi economica.

 

Supponiamo, alternativamente, che le autorità annuncino il lancio della moneta come misura permanente. Ogni mattina, in modo del tutto prevedibile, gli elicotteri voleranno e incrementeranno la quantità di moneta del 5 per cento rispetto al giorno prima. Se voi foste un negoziante o un imprenditore, che cosa fareste in questo scenario? Prima di andare a dormire, schiaccereste un tasto sul vostro computer e programmereste per il giorno dopo un incremento dei prezzi esattamente del 5 per cento. Molto più facile fare profitti così piuttosto che incrementando la produzione. Ne deduciamo che se la moneta è lanciata dagli elicotteri in modalità permanente, si tradurrà solo in maggiore inflazione, lasciando il potere d’acquisto degli individui inalterato, con zero effetti sui consumi.

 

Il lancio di moneta dagli elicotteri può dunque avere mai qualche effetto reale positivo? Solo in circostanze molto precise. Innanzitutto si deve trattare di un esperimento una tantum, proprio per evitare che l’inevitabile spinta inflazionistica ne neutralizzi l’impatto. In secondo luogo, il lancio di moneta dovrebbe essere selettivo, cioè dovrebbe favorire solo quei segmenti della popolazione che hanno una elevata propensione a spendere ogni euro aggiuntivo: disoccupati e individui a basso reddito che hanno difficoltà a prendere a prestito denaro attraverso il mercato. L’esperimento di Hong Kong è incerto sul primo punto ed è certamente fallace sul secondo, dato che la moneta è elargita in modo indiscriminato a tutti gli individui maggiorenni.

 

Moneta dagli elicotteri una tantum, dunque. Eppure anche in questo caso i caveat non sono finiti. Come reagireste a un lancio di moneta dagli elicotteri? Veramente ciascuno di voi correrebbe a spenderla? Non è plausibile invece immaginare che molti individui la percepirebbero come una misura disperata, segnale di una situazione economica veramente preoccupante? In tal caso non è difficile immaginare che a prevalere sarebbe la propensione a risparmiare (per motivi precauzionali), piuttosto che a spendere.

 

E poi ci sono le autorità, i politici di turno. Se anche comprendessero che la logica economica suggerisce di fare questi esperimenti una tantum, e lo annunciassero a chiare lettere, avrebbero poi la forza di mantenere la promessa? Non è invece probabile che dopo il primo lancio dagli elicotteri, teoricamente una tantum, crescerebbe irresistibile la richiesta della popolazione per maggiori lanci? Scivolando facilmente, e inesorabilmente, dal caso “lancio una tantum”, solo minimamente efficace, verso il caso “lancio permanente”, cioè del tutto inefficace?

 

Non è sorprendente che, in situazioni di crisi, cresca l’attrazione per le soluzioni semplici. Ma la logica economica suggerisce che le soluzioni semplici non esistono. Immaginare che nel cassetto ci siano armi miracolose inutilizzate per oscure ragioni (viviamo o no anche nell’èra del populismo economico?) non fa che distrarre dalla riflessione sulle vere soluzioni, meno semplici e più costose. La manna dal cielo esercita da sempre un fascino irresistibile. Eppure, al termine di queste poche righe, provate a chiedervi: preferireste che dal cielo piovesse moneta, oppure cioccolata? 

 

Tommaso Monacelli è economista e insegna all'Università Bocconi

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