Taranto. C’è una condizione, nell’accordo che firmeranno oggi ArcelorMittal e i Commissari di governativi deIl’Ilva che, da sola, basta a classificare il nuovo accordo sul siderurgico di Taranto per quello che è: 22 pagine di programma elettorale. Si tratta di una sospensiva posta tra le condizioni sine qua non per l’acquisto dei rami d’azienda da parte di Mittal: “A condizione – si legge – che si verifichi la revoca dei sequestri penali di natura preventiva e probatoria aventi a oggetto i rami d’azienda”. Qualora il dissequestro non dovesse verificarsi, Mittal potrebbe andare via senza neppure pagare la penale dei 500 milioni dovuta, lasciando la fabbrica prima del 1 novembre 2020.
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