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E ora il governo valuta la chiusura degli aeroporti

Maria Carla Sicilia

L'Enac chiede al ministero dei Trasporti di chiudere 25 dei 42 scali italiani. Nel frattempo Adr comunica che da sabato i passeggeri non potranno più accedere all'aeroporto di Ciampino, mentre dal 17 marzo chiuderà il Terminal 1 di Fiumicino

Chiudere 25 dei 42 aeroporti italiani. È questa la richiesta che l'Enac ha inoltrato ieri al ministro dei Trasporti Paola De Micheli “in ragione della situazione emergenziale dovuta al diffondersi del Covid-19”. Dal ministero confermano al Foglio che “si sta lavorando sul dossier e la ministra sta valutando la situazione”.

 

Sui cieli italiani negli ultimi giorni sono rimasti in pochi a volare, dopo che diversi paesi hanno ridotto o interrotto i collegamenti aerei con l'Italia. Anche le compagnie aeree si sono mosse nella stessa direzione, sospendendo temporaneamente i voli non solo per motivi di precauzione, ma anche perché il calo dei passeggeri ha imposto alla compagnie un taglio dei costi operativi. A cascata questo vuol dire minori entrate per il sistema aeroportuale italiano, che per ottimizzare le risorse e restare nei margini, deve ridurre di conseguenza le proprie attività.

 

A chiedere all'Enac di intervenire sono stati i gestori aeroportuali, che hanno bisogno di fronteggiare la riduzione dei voli, in particolar modo quelli commerciali che trasportano passeggeri. Alla luce di queste richieste, il presidente di Enac, Nicola Zaccheo, ha inviato una lettera al ministro per comunicare che “si ritiene necessario proporre uno scenario infrastrutturale aeroportuale minimo, che possa comunque garantire la mobilità tramite il trasporto aereo all’interno del territorio nazionale”.

La proposta che De Micheli dovrà vagliare nelle prossime ore è quella di tenere aperti solo gli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera. Dall'ok del ministero, Enac garantisce di poter organizzare quanto necessario per attivare questa configurazione in 48 ore.

 

Gli aeroporti in questione, spiega Enac nella lettera, sono stati individuati per via della loro collocazione geografica, “in grado di servire un bacino di utenza in modo uniforme sul territorio” e per la loro capacità infrastrutturale, “intesa sia come ricettività passeggeri e merci sia in termini di lunghezza della pista di volo, in grado di poter garantire una operatività senza restrizioni”. Con l'apertura di questi 17 aeroporti Enac è inoltre in grado di garantire i collegamenti insulari.

 

Secondo fonti sindacali, dall'inizio dell'emergenza a oggi, il taglio dei collegamenti per l'Italia ha comportato “un andamento del traffico aereo a dir poco critico, sia per via delle misure adottate dal governo sia per le misure che si stanno sviluppando a livello europeo nei confronti delle compagnie aeree”. “Il traffico di terminale in Italia è pressoché azzerato”, dicono gli addetti ai lavori, mentre continua a calare anche il traffico che sorvola sui cieli italiani senza atterrare nei nostri aeroporti, segno che l'emergenza sanitaria sta deprimendo gli spostamenti non solo per l'Italia ma anche in Europa e nel mondo. In Italia questo traffico di rotta è diminuito del 20%, con conseguenze dirette anche sul lavoro che svolge Enav, l'azienda che in Italia coordina il traffico aereo. Ma secondo i sindacati anche “altri provider europei, come Francia e Germania, stanno iniziando a registrare dati analoghi, con cali di circa il 15%”.

 

Di fronte a questo scenario, in attesa di una comunicazione ufficiale da parte del Mit, diverse società di gestione si stanno organizzando in autonomia. Adr, che gestisce gli scali di Roma, ha fatto sapere che da sabato chiuderà ai passeggeri l'aeroporto di Ciampino, mentre dal 17 marzo a Fiumicino resterà chiuso l'intero Terminal 1. Secondo i dati di pochi giorni fa diffusi da Assoaeroporti, sui cieli del nord Italia il traffico è calato del 70% e anche il gestore di Malpensa, Sea, ha deciso di chiudere uno dei tre moli del Terminal 1 dello scalo milanese.

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