Matteo Renzi va ringraziato, anzi forse direttamente benedetto, per aver contribuito a tenere lontano dal governo il nazionalismo antieuropeista veicolato da Salvini e mai come in queste ore vengono letteralmente i brividi di fronte al pensiero che oggi – in piena crisi sanitaria, in piena crisi economica e in piena crisi finanziaria, anche se in realtà, finora, il governo Borghi-Toninelli ha spaventato i mercati più del coronavirus – l’Italia avrebbe potuto avere un governo sfascista e antieuropeista, desideroso di buttare nel gabinetto la protezione offerta dall’Europa. Se l’Italia oggi ha un governo europeista, capace di imporre nel giro di pochi giorni grazie alla triangolazione con i suoi uomini forti a Bruxelles e a Francoforte un cambiamento di rotta al nuovo presidente della Bce, lo si deve anche alla mossa del cavallo dello scorso agosto e dunque viva Renzi e viva Zingaretti e viva tutti coloro che ad agosto hanno permesso all’Italia di non arrivare in mutande alla prova più impegnativa della sua storia recente.
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