A metà della chiacchierata, Sandro Gozi getta lo sguardo molto più in là. “Siccome credo che da questa crisi si dovrà uscire con più Europa, e non con meno, credo che possa succedere che alla fine ci sia un gruppo di paesi, un’avanguardia tra i 27 stati membri, che decida di percorrere con maggiore velocità la via dell’unione fiscale, sanitaria, militare”. E pare quasi di vederlo, allora, l’ultimatum lanciato dai paesi del sud ai falchi del nord: o si accettano gli eurobond oppure tutto salta per aria. “Attenzione, però”, frena subito l’europarlamentare renzian-macroniano, esponente di Renew Europe, “perché produrre spaccature dentro l’Eurozona sarebbe traumatico. In questa accelerazione verso una maggiore integrazione, i paesi che condividono la moneta unica, compresa la Germania, devono essere il nucleo inscindibile”.
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