L'accordo dell'Europa apre la porta all'Omt senza limiti, pilastro della ripresa
Grazie alle linee di credito del Mes, la Bce può attivare le Outright monetary transactions consentendo debiti all’Italia ammortizzati nel tempo
Bruxelles. L’importanza per l’Italia dell’accordo all’Eurogruppo sull’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) nella risposta all’impatto della crisi del Covid-19 si riassume in un tweet di Christine Lagarde. “La Banca centrale europea dispone di tutta la sua scatola di attrezzi e fornirà lo scudo necessario per preservare la zona euro. Non c’è alcun limite al nostro impegno”, ha scritto la presidente della Bce. Le parole non sono scelte a caso. Lagarde fa riferimento allo scudo anti spread lanciato da Mario Draghi nel 2012 all’apice della crisi del debito sovrano. Gli strepiti anti Mes, le polemiche sulla condizionalità più o meno “light” e la bandiera degli Eurobond hanno oscurato una verità: grazie alle linee di credito per la pandemia del Mes, la Bce potrà attivare l’Omt e procedere ad acquisti illimitati di titoli pubblici, consentendo all’Italia e ad altri di indebitarsi in modo massiccio ammortizzando il debito nel lungo periodo.
In una serie di interviste, la Lagarde venerdì ha ricordato che con la crisi del Covid-19 la zona euro entra in un nuovo mondo. Per far sopravvivere le loro economie al coma artificiale in cui sono state messe e rianimarle una volta finita l’emergenza sanitaria, gli stati membri dovranno indebitarsi “in modo significativo”. La presidente della Bce ha citato il “19 per cento del pil”. Ma è solo l’inizio. L’ammortamento del debito si dovrà fare “nel lungo periodo”. Dieci anni? “No, molto più tempo”, ha risposto Lagarde. I 1.100 miliardi di acquisti titoli nel 2020 tra Qe e il Pepp sono importanti, ma rischiano di non bastare, soprattutto se i mercati dovessero mettere in dubbio la capacità di paesi come Italia e Spagna di rimborsare. Nella scatola degli attrezzi della Bce c’è l’Outright Monetary Transactions (Omt) – lo scudo anti spread di Draghi – ma il consiglio dei governatori non è libero di usarlo a proprio piacimento. Le condizioni fissate nel 2012 dalla Bce prevedono che l’Omt possa essere attivato solo quando un paese ha firmato un memorandum di intesa con il Mes per ottenere un programma di aggiustamento macro-economico oppure una Linea di credito a condizioni rafforzate (Eccl). E’ questa seconda fattispecie che l’Eurogruppo ha deliberato: “Proponiamo di istituire un Sostegno alla crisi pandemica, fondata sulla linea di credito precauzionale esistente Eccl” del Mes.
Di fronte all’Omt senza limiti perdono di rilevanza le risorse indicate dall’Eurogruppo per la linea di credito del Mes (2 per cento del pil) così come le polemiche sulla condizionalità “light” (riservata unicamente alle spese sanitarie come sostiene l’Olanda, o anche per le spese economiche dovute alla prevenzione come dicono quasi tutti gli altri). Quel che conta è la “rete di sicurezza”. L’Italia potrà indebitarsi al 180 per cento del pil sotto la protezione della Bce. Potrà farlo senza i 36 miliardi del Mes, se basterà la “moral suasion” di Lagarde. Oppure potrà chiedere la linea di credito Eccl per far scattare l’Omt, in caso di problemi sui mercati. Anche altri due pilastri del pacchetto dell’Eurogruppo sono destinati ad alleggerire l’aggravio sulle finanze pubbliche, in particolare dei paesi più fragili. Il piano della Bei da 200 miliardi per la liquidità alle imprese andrà a sostituirsi a una parte delle garanzie nazionali. Lo strumento Sure da 100 miliardi consentirà alla Commissione di fornire prestiti con tassi bassissimi e scadenze lunghissime per meccanismi come la cassa integrazione. “Offriamo la tripla A della Germania ai paesi più in difficoltà”, spiega una fonte di Berlino.
Per chi non si accontenta mai della solidarietà Ue l’Eurogruppo ha previsto un quarto pilastro, anche se per ora allo stato embrionale: il Fondo per la ripresa. L’accordo prevede “strumenti di finanziamento innovativi”, risorse che siano “commisurate ai costi straordinari dell’attuale crisi”, in modo che siano “spalmati nel tempo”. Il francese Bruno Le Maire ha detto che c’è solo una possibilità: “Emissione di debito comune”. In realtà gli Eurobond per ora rimangono una chimera. La Germania non è psicologicamente pronta. Per l’Olanda, che andrà a elezioni tra un anno, sono politicamente impossibili. Ma ci sono molte modalità per l’Ue di emettere bond in comune: da uno Special Purpose Vehicle alla Bei. Paolo Gentiloni ha lasciato intendere che potrebbe avvenire attraverso la nuova proposta del bilancio Ue 2021-2027. Al Vertice europeo del 23 aprile i leader dovranno dare “linee guida” all’Eurogruppo sul Fondo per la ripresa. Con il buon senso, l’Italia può dare un contributo importante.