Ripensare l'ospitalità al tempo del coronavirus
Alloggi per medici e infermieri, un fondo per sostenere gli host. Così Airbnb affronta l'emergenza, ma il futuro resta un'incognita. Il country manager per l'Italia, Giacomo Trovato: “Stiamo lavorando su un grande programma di ripartenza”
Airbnb, il portale online che mette in contatto clienti e host, affronta questo difficile periodo con la consapevolezza di avere davanti a sé una sfida importante, tra solidarietà e nuove opportunità. Giacomo Trovato, country manager per l’Italia, racconta al Foglio come, insieme al suo staff, sta programmando presente e futuro. “Da qualunque crisi bisogna tirare fuori il meglio – spiega - in questo momento la nostra prima iniziativa è stata quella di supportare i medici e gli infermieri che si stanno battendo per salvare la vita ai contagiati. Grazie alla disponibilità di tanti host, su Airbnb i professionisti del settore sanitario che stanno lavorando con coraggio nell'emergenza Covid-19 possono trovare un alloggio. C’è chi ne ha bisogno perché traferitosi momentaneamente lontano da casa, ad altri invece serve per evitare di mettere a rischio contagio i familiari”.
Per fare ciò è stato fondamentale il supporto di molti gestori, che hanno deciso con grande generosità di mettere a disposizione i loro appartamenti in maniera gratuita. “In questo caso noi ci impegniamo a sostenere le spese fisse come quelle per le pulizie finali. A chi, invece, offre alloggi a pagamento, abbiamo azzerato le nostre commissioni. Mi sembra un atto dovuto per fare la nostra parte”. Al momento Airbnb ha già registrato più di 4000 adesioni, un dato che evidenzia quanto gli italiani siano solidali in un momento così drammatico.
Il settore turistico sta attraversando un periodo di crisi senza precedenti, Airbnb è vicino in modo concreto ai tanti operatori del settore che si trovano ora, improvvisamente, in grande difficoltà. “Abbiamo messo in campo una serie d’interventi mirati a sostenere, per quanto possibile, chi vive di ospitalità extra-alberghiera – racconta Trovato – tra i principali, un fondo da 250 milioni di euro”. Con il presente in stand-by, il country manager pensa al futuro. Da un recente sondaggio è emerso che il 70% degli intervistati farà le prossime vacanze (quando la situazione lo consentirà) in Italia. “Stiamo lavorando su un grande programma di ripartenza – continua Trovato – crediamo che tanti sceglieranno la tranquillità di poter affittare un appartamento. Questo, a differenza degli hotel, diventa di uso esclusivo del cliente e quindi azzera i contatti con estranei. Un fattore decisivo, anche sotto l’aspetto psicologico”.
La psicosi da assembramenti potrebbe spingere gli italiani a riscoprire i piccoli borghi, le località extra-urbane, le zone immerse nella natura. Per rilanciare il turismo servirà certamente una politica di flessibilità delle cancellazioni, il cliente dovrà sentirsi libero di ripensarci, di disdire senza perdere i propri soldi. E poi, a causa della crisi economica che sta colpendo impietosamente tanti settori lavorativi, il budget da destinare alle vacanze sarà inevitabilmente ridotto rispetto al passato. “Proprio per questo – prosegue il numero uno di Airbnb in Italia – ci aspettiamo dai nostri host una riduzione dei prezzi. Questo sia per stimolare il mercato, sia perché riteniamo che ci sia davvero bisogno per tutti di qualche giorno di serenità”.