Cari papà, se facessimo noi il passo indietro per far tornare le donne al lavoro?
Le infermiere, le farmaciste, le bancarie, le braccianti nei campi, le cassiere dei supermercati, quando è stato il momento di rimettere i piedi a terra per la ripartenza, sono state lasciata a casa
Il 4 maggio è iniziata la fase 2. Gli uomini hanno preso la porta di casa e sono tornati a lavoro. Le donne no. Le donne, che pure sono state essenziali nell’emergenza, le donne medico, le infermiere, le farmaciste, le bancarie, le braccianti nei campi, le cassiere dei supermercati, le donne con le mascherine di questo lockdown, quando è stato il momento di rimettere i piedi a terra per la ripartenza , sono state lasciata a casa. Sono le mamme , rimaste in quel nuovo tinello contemporaneo che è lo smart working. Perché esiste sempre il solito problema, antico come il mondo, che a una mamma sempre le si dice: scegli , vuoi lavorare o vuoi stare con tuo figlio? E quindi, come gli orologi andassero al contrario , il papà va a lavoro , magari adesso ha lo zainetto e non la 24 ore, e la mamma resta a casa. Adesso io voglio parlare ai papà, come lo sono io : ma voi l’avete vista davvero la madre dei vostri figli fare, o tentare di fare, una call di lavoro, scrivere un progetto o un articolo o seguire una lezione con un bimbo di tre anni in braccio? Perché, vedete , noi possiamo continuare a combattere a spron battuto, e lo stiamo facendo come Italia Viva con la ministra Bonetti, per le baby sitter e gli asili nido e per la riapertura delle scuole, ma credetemi : non ci saranno bonus che basteranno se la parità di genere non entrerà nelle mura di casa . Se non saremo noi papà a fare questa volta un passo indietro per consentire alle donne che abbiamo accanto di non ricadere indietro nei secoli . Noi legislatori potremo fare una legge al giorno , ma non basterà. Questa è la verità: uomini e donne devono camminare allo stesso passo, insieme.
Riequilibrio ora significa che gli uomini devono condividere la cura perché la crisi rischia di lasciare a casa le donne e se le donne restano a casa e non lavorano e non si fanno più figli: non penso che vogliamo piangere anche per le culle vuote dopo questa crisi terribile . Occorre adesso avere il coraggio di cambiare il futuro. Siamo a un punto di svolta : il 2020 è l’anno zero delle donne, l’anno in cui rischiano di tornare indietro di un secolo. Tutte le conquiste femminili , la loro autonomia , l’emancipazione, i diritti che sono diritti di una comunità e non di una categoria contro l’altra , sono messe a repentaglio dalle conseguenze del Covid. Io dico che non può essere più facile mettere in Smart working le donne degli uomini, che ci vuole parità nel rientro al lavoro , da parte dei datori di lavoro e dell’intera società , che non deve spuntare all’orizzonte di questa pandemia anche il pregiudizio automatico che dice : io lavoro, tu a casa. Perché rischiamo di perdere una intera classe dirigente femminile , di lasciare indietro splendide carriere magari appena iniziate , o di respingere competenze e professionalità in un tempo che credevamo sparito per sempre. Non diamo mai per scontato ciò che abbiamo avuto . Ed allora : giusto occuparsi di donne adesso, giusto fare questo dibattito , giusto tutto. Però io voglio parlare anche agli uomini, come me: rimbocchiamoci le maniche , guardiamo quella donna che abbiamo accanto, parliamo con lei, sosteniamola . E condividiamo al 50% la cura dei figli. Lo Smart working non deve diventare un club per signore, perché presto potrebbe trasformarsi nel peggiore disastro sociale: quello che vede le donne respinte nei recessi di un tempo illiberale perché ingiusto , dove il genere coincideva con l’obbligo di vivere una vita che non sentivi tua. L’identità è un dovere di ciascuno perché conduce al benessere di una comunità.
Quindi, continuerò con il mio partito a battermi per i bonus baby sitter e per gli assegni famigliari, a volere più asili nido e centri estivi e congedi parentali paritari,, insisterò per la riapertura delle scuole e per la continuità didattica , però chiedo ai papà come me una cosa: diamo noi il bonus più importante. Il bonus papà. Solo insieme si vince, in una famiglia ed in una comunità.
Davide Faraone è presidente dei senatori di Italia Viva