Nel suo romanzo, “Il Colibrì”, a un certo punto Sandro Veronesi descrive così un incidente mortale. “E se il gancio si fosse rotto un decimo di secondo dopo? Nella vita reale, un decimo di secondo è niente, è una specie di astrazione, un battito di ciglia… non gli sarebbe successo nulla. Un ventesimo di secondo, roba da accendere un cero alla Madonna, ma salvo. Tre centesimi: bum – colpito e affondato”.
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