Roma. “Non siamo un paese serio”, esordisce così Sergio Fabbrini, direttore del Dipartimento di Scienza politica alla Luiss G. Carli e Pierre Keller Visiting Professor alla Harvard Kennedy School. “Senza neppure conoscere l’entità esatta delle risorse né quando arriveranno, il governo italiano perde tempo in discussioni senza costrutto su come impiegare ipotetici soldi futuri. Il paese sembra prigioniero di dinamiche introverse”. In che senso? “Il ceto politico è assillato dalla paura di perdere una carica o dalla smania di acquisirne un’altra, manca una visione d’insieme. Vittorio Colao è un tecnico: ha offerto un ventaglio di opzioni ma spetta alla politica fissare la gerarchia di obiettivi”.
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