Roma. Il neo sindaco ecologista di Lione, Grégory Doucet, ha affermato sulla Stampa che vuole più trasporto ferroviario, ma crede che la Torino-Lione sia un’opera sbagliata. Il Movimento 5 stelle si è subito allineato a questa dichiarazione, senza pensare a cosa serva la nuova linea ferroviaria tra Italia e Francia, portando inoltre inesattezze circa la relazione della Corte dei conti europea sulla Tav. La Corte dice che le colpe dei ritardi dell’opera sono dovute proprio alla politica che è “fallimentare nelle procedure di coinvolgimento dei portatori d’interesse” e questo “sfocia in contenziosi dinanzi ai tribunali nazionali, con conseguente slittamento dell’inizio dei lavori”. E’ proprio la Corte che indica la Torino–Lione come cattivo esempio di questo processo che porta a ritardi e sovra-costi. La politica non è stata in grado di prendere decisioni sulle grandi opere, seguendo i movimenti Nimby (dall’inglese “Not in my back yard”), la Torino-Lione verrà conclusa con 15 anni di ritardo. Tra le altre cose, la Corte sottolinea che le “debolezze nel processo di analisi costi-benefici incidono sulla qualità del processo decisionale” e che la valutazione costi benefici voluta dall’ex ministro alle Infrastrtuttre, Danilo Toninelli, non è “mai stata convalidata dalla Francia e la Commissione non è stata consultata”.
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