Il dibattito sul Meccanismo europeo di Stabilità (Mes) sta diventando sempre più incomprensibile, soprattutto agli occhi dei nostri partner europei. La linea di credito pandemica del Mes è stata negoziata per conto dell’Italia dai ministri dell’Economia Giovanni Tria e Roberto Gualtieri, supportati dal prezioso contributo degli sherpa del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Il testo finale contiene tutti gli elementi che dal punto di vista del Mef erano irrinunciabili: condizioni uguali per tutti e limitate a spese sanitarie, nessun obbligo a un aggiustamento macroeconomico e, infine, costo del finanziamento conveniente sopratutto per chi ha un elevato debito. Insomma, un vero successo. Nella prima fase dell’accordo, l’Italia è stata guidata da Giuseppe Conte con il governo giallo-verde e il Movimento 5 stelle, prima forza di maggioranza. Conte e i 5 Stelle sono stati presenti con gli stessi ruoli anche nella fase conclusiva, quella forse più delicata. Ma, allora, perché sia il premier sia gran parte dei pentastellati si oppongono al Mes? L’Italia è il paese maggiormente colpito dalla pandemia. Ha disperato bisogno di soldi.
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