Nel dibattito pubblico il Meccanismo Europeo di Stabilità si aggira come la miccia di un esplosivo: l’innesco di un redde rationem sempre imminente, sia tra le forze che compongono la maggioranza di governo sia tra i partiti dell’opposizione. Sullo sfondo, lo spettro-Grecia, con l’evocazione della Troika e delle rigidità di quella gestione, ma anche, in trasparenza, gli accenti retorici di una narrazione europeista oscillante tra gli ipertecnicismi asettici da burocrati e l’entusiasmo fideistico dei tifosi del “vincolo esterno”.
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