Secondo Domenico Affinito e Milena Gabanelli - nell'articolo “Tasse, ecco come sei paesi europei sottraggono all'Italia 6,5 miliardi di euro” (Corriere della Sera, 1° luglio 2020) - la politica fiscale di Lussemburgo, Irlanda, Olanda, Belgio, Cipro e Malta consentirebbe alle multinazionali italiane di trasferire le sedi in quei paesi usufruendo di grandi vantaggi fiscali. Le imprese che di questi benefici godono lo fanno nel migliore dei casi aggirando la legge, nel peggiore violandola apertamente. Andrebbero quindi registrate tanto la slealtà degli stati, che contravverrebbero al “principio di solidarietà tra i membri dell'Unione previsto dai trattati”, quanto la scorrettezza dei singoli operatori che, cogliendo le opportunità di sistema, andrebbero qualificati per quello che sono, degli elusori e/o degli evasori (i termini elusione ed evasione sono utilizzati come sinonimi). Tutti ladri, insomma; gli stati, perché “rubano” le imposte agli altri stati, e le imprese, perché si avvantaggiano del “furto” altrui.
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