L’assetto delle telecomunicazioni è probabilmente l’altra grande questione “microeconomica” che il governo si troverà ad affrontare dopo quella di Autostrade. Ma a differenza di quest’ultima, dove non erano in gioco gli assetti industriali del settore, nelle telecomunicazioni si decide una parte rilevante della capacità competitiva del paese nei prossimi anni, considerato il ritardo che già ci affligge. Ritardo frutto di una combinazione micidiale di scelte imprenditoriali estrattive risalenti nel tempo e di decisioni politiche errate che hanno causato un enorme distruzione di valore indebolendo progressivamente quello che a metà degli anni novanta era un operatore di primario rilievo nello scenario internazionale.
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