Roma. Mille giorni per un contratto Anas, 94 miliardi di lavori “di emergenza” senza gara. Tra questi due estremi oscillano le contraddizioni dei decreti Rilancio e Semplificazioni. Il primo in attesa di chiarimenti sulle norme attuative ministeriali, il secondo da convertire in legge ad autunno. Il settore più coinvolto è ovviamente l’edilizia, non solo le grandi infrastrutture ma anche le opere urbane e minori. E l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori si sente presa tra l’incudine delle lungaggini pubbliche tipo Anas e della burocrazia ministeriale, e una deregulation che può mettere fuori gioco le imprese minori, oltre a contraddire le regole della concorrenza.
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