Le mosse di Intesa, Generali, Mediobanca e Unipol hanno un senso, eccome. Aspettando l’economia reale. E Unicredit che fa?
Roma. La galassia del nord si muove verso un nuovo centro di gravità. Mentre il governo nazionale si sta infilando in un tunnel elettorale e la politica locale non riesce a superare, nemmeno là dove si è comportata meglio, una emergenza che sembra non finire mai, il mondo della finanza cerca la sua risposta alla crisi del Covid. Alzando gli occhi al cielo degli affari, quello che si leva sopra il Po, vediamo un quadrilatero grande come il carro dell’Orsa maggiore. Nelle sue vicinanze un altro corpo celeste sembra muoversi avanti e indietro, quasi in procinto di entrare nella costellazione per poi uscirne rapidamente. La stella più lucente ha un doppio nome, Intesa Sanpaolo, e getta i suoi raggi da Torino a Venezia. All’angolo opposto splende il Leone di Trieste, alias Assicurazioni Generali, che affonda le zampe dal nord Italia al nord Europa, con una lunga coda all’est. Le altre due formazioni celesti sono Mediobanca e Unipol che s’illuminano l’una con l’altra. Fuori, lo avranno capito i lettori che ci hanno seguito in questa barocca metafora, c’è Unicredit.
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