Si sapeva che sarebbe andata a finire così. Mario Draghi fa un discorso tutto centrato sui giovani e sul “debito buono”, cioè utilizzato per aumentare la produttività ad esempio nel capitale umano, nelle infrastrutture e nella ricerca, e chi è al governo prima lo sommerge di elogi e applausi e poi fa l’esatto contrario. Per poter accedere ai 209 miliardi di trasferimenti e prestiti messi a disposizione dall’Unione europea, si sa che bisogna produrre piani e progetti. In mancanza di idee nuove, il governo sta pensando così di riproporne di vecchie che neppure hanno avuto un buon esito. Il piano per l’occupazione del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, da inserire nel più ampio Recovery plan che il governo dovrà presentare in autunno a Bruxelles, si basa su due pilastri, che poi sono due slogan che piacciono ai sindacati: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario (lavorare meno, lavorare tutti!) e staffetta generazionale (gli anziani in pensione, i giovani al lavoro!).
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