Per un'operazione efficace, bisogna mettere l'acceleratore. Il segretario Miceli ci spiega perché la variabile tempo è centrale per la riorganizzazione della rete come per Ilva, Alitalia e Autostrade
Roma. “Viviamo in un tempo sospeso, in attesa che chissà quale destino si compia. Ma la politica industriale non può vivere in un limbo: il momento in cui le cose si determinano è qui e ora”. Emilio Miceli, segretario della Cgil con delega all'industria, ha per le mani le partite chiave di questi mesi. Ilva, Alitalia, Autostrade e, ultima in ordine di tempo, il riordino delle Tlc e la rete unica. Partite e aziende strategiche, attraverso le quali il governo dovrebbe cogliere il “magic moment” per ridisegnare l’assetto del paese. Ma richiedono soluzioni rapide. “Oggi – spiega Miceli al Foglio – viviamo paradossalmente in una fase quasi magica: il blocco dell’economia ha creato un campo vuoto, dove tutto può essere ridisegnato. Ma è anche il momento in cui tutti si preparano a ridisegnare il loro campo. Perdere tempo significa restarne fuori”.
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