Tra marzo e giugno è andato in fumo quasi mezzo milione di posti di lavoro, nonostante il divieto del governo. Perché insistere con questa misura? I dati dell'Istat analizzati da Garnero (Ocse) e Seghezzi (Adapt)
Nel bel mezzo della pandemia, tra marzo e giugno, in Italia è andato perso quasi mezzo milione di posti di lavoro. Basterebbe questo dato per figurarsi il guado in cui si trova l'economia italiana, ma il bilancio è ancor più gravoso se si fa un confronto con il secondo trimestre del 2019. Rispetto ad allora il saldo è meno 841mila occupati, dice l'Istat, che oggi ha diffuso il consueto aggiornamento sullo stato del mercato del lavoro in Italia.
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