Il 2021 potrebbe portare una brutta sorpresa agli automobilisti (ed elettori) italiani: l’aumento delle accise sul gasolio auto. La proposta, lanciata dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sembra fare proseliti. Il nome in codice – ribadito anche da Roberto Gualtieri nell’intervista al Foglio di martedì scorso – è “eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi”. E chi potrebbe mai essere contrario? I sussidi ambientalmente dannosi sono censiti in un catalogo annuale del ministero dell’Ambiente (Mattm). L’ultima edizione, rilasciata nel 2019, contiene centinaia di voci, per un totale di circa 19 miliardi di euro. La più importante si riferisce proprio al differente trattamento fiscale tra benzina e gasolio: le accise sono, rispettivamente, pari a 617,4 e 728,4 euro ogni mille litri. Agli attuali livelli di consumo, la parificazione del prelievo fiscale garantirebbe – secondo il Mattm – entrate addizionali attorno ai 4,9 miliardi. Per questo, Costa propone di far crescere gradualmente il prelievo sul gasolio, a partire dal 2021, per arrivare a un livellamento nel 2030.
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