Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto, durante un intervento all’Abi, di non essere d’accordo con l’ipotesi di una banca pubblica che finanzi la crescita delle aree deboli e acquisti strutturalmente crediti in sofferenza. In pratica, è contrario alla proposta avanzata da alcuni componenti del M5s convinti che questa sia l’unica via percorribile per rilanciare il Mezzogiorno e dare un futuro (statale) a Mps. Visco ha anche detto che le attuali regole europee sui crediti deteriorati non si cambiano e che, perciò, le banche devono fare tutti gli accantonamenti necessari per tenere i bilanci in ordine. Il che è l’esatto opposto di quanto auspicato dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, che la scorsa settimana davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulle Banche, presieduta dalla grillina Carla Ruocco, ha paragonato le sofferenze che si prevede saranno generate dalla crisi Covid a una “potenziale bomba” per il sistema e ha suggerito un cambiamento di norme che ritiene essere “sbagliate”.
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