La vendita di Borsa Italiana da parte del London Stock Exchange sta andando com’era prevedibile grazie anche al proverbiale senso pratico degli inglesi che alla fine hanno optato, come osserva in modo schietto un’analisi di Bank of America (Bofa), per l’offerta che ha le maggiori possibilità di successo. La proposta di Euronext in cordata con la più grande banca italiana (Intesa Sanpaolo) e con un’istituzione governativa (Cassa depositi e prestiti), seppure economicamente meno conveniente rispetto a quelle avanzate da Six e Deutsche Börse, dev’essere subito sembrata all’Lse la via più sicura per arrivare al suo obiettivo: vendere al più presto Piazza Affari e fondersi entro l’anno con la piattaforma americana Refinitiv lanciando così la sfida a Bloomberg. Insomma, la Borsa di Londra non ha perso tempo e tra rivendicare la libertà di poter scegliere il piatto più ricco (da indiscrezioni circolate sembra che sia stata Six a presentare l’offerta più alta, vicino ai 4 miliardi) e tenere conto del potere che il governo italiano ha di condizionare la vendita grazie al golden power, ha scelto il secondo approccio.
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