L'ex presidente dell'Istat greco è perseguitato da dieci anni per avere rivelato i trucchi di Atene sul deficit. La comunità scientifica internazionale si mobilita in vista della sentenza di domani. “Bisogna riaffermare un principio fondamentale: gli istituti di statistica sono autonomi, non devono subire pressioni politiche", dice il presidente dell'Istat Blangiardo
“Questa vicenda deve servire a riaffermare un principio fondamentale: il lavoro degli istituti di statistica deve essere basato su autonomia e rigore scientifico, senza pressioni da parte delle autorità dell’Unione e nazionali, da gruppi politici o altri gruppi d’interesse. Come d’altra parte è sancito dalla legge statistica europea a garanzia dell’interesse comune”, dice al Foglio Gian Carlo Blangiardo. Il presidente dell’Istat parla alla vigilia dell’ultimo capitolo del processo a un suo collega, Andreas Georgiou, l’ex presidente dell’Elstat (l’istituto di statistica greco). Georgiou è ormai da dieci anni il “nemico della patria” in Grecia e un simbolo di integrità all’estero. Non a caso vive in esilio negli Stati Uniti. Sotto processo non è la sua condotta ma la sua persona, la cui colpa imperdonabile è aver detto la verità. E ora si trova nella surreale posizione, dopo essere stato ingiustamente condannato, di dover risarcire chi prima di lui ha mentito e truffato i cittadini greci ed europei.
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