Crollo del pil a doppia cifra (-10,5 per cento) e deficit all'11,5 per cento: lo scenario di rischio previsto dalla Nadef mette in guardia da un aumento dei contagi, anche senza lockdown generalizzati. Meglio mettere la mascherina
Tenere il virus sotto controllo, dopo la risalita di ricoveri e contagi degli ultimi giorni, è una condizione necessaria per fare in modo che gli scenari tracciati dalla Nadef siano attendibili. Già in un quadro programmatico, che tiene conto dei fondi europei e della prossima manovra, la ripresa dell'economia ai livelli pre Covid non ci sarà fino al 2022. Se invece i contagi dovessero aumentare nell'autunno – pur senza attuare chiusure selettive, come si leggeva nell'ultima bozza del documento – ci sarebbe una nuova caduta del pil nel quarto trimestre dell'anno e nuove misure precauzionali, peggiorando la situazione anche rispetto al quadro tendenziale. Rispetto allo scenario programmatico si avrebbe una riduzione di 1,5 punti percentuali di pil per quest’anno e di 4,2 punti l’anno prossimo. E perché ciò avvenga, non serve neppure un nuovo lockdown generalizzato, un rischio poco probabile per ora, grazie ai progressi nei tracciamenti e alle cure sperimentate in questi mesi.
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