Chiuso l'accordo, nella cordata anche Cdp e Intesa San Paolo. L'addio al London Stock Exchange proietta Piazza Affari verso un mercato unico europeo dei capitali in cui l’Italia può giocare un ruolo di primo piano
Borsa italiana e il London Stock Exchange che l’ha comprata nel 2007, peraltro senza suscitare particolare clamore mediatico, si dicono addio mettendo fine a “una relazione lunga e di successo”, come l’ha definita il banchiere americano David Schwimmer che dal 2018 è a capo del gestore londinese. Ma tutte le storie hanno una fine e, in questo caso, si paventa un nuovo inizio promettente per entrambi: Lse potrà convolare a nozze con Refinitiv, progetto al quale Schwimmer tiene moltissimo, perché gli consente di lanciarsi nel business dei big data secondo un posizionamento geopolitico allineato agli Usa e allo stesso tempo proiettato verso i mercati asiatici, e Piazza Affari, grazie all’intervento di Cdp e Intesa Sanpaolo, diventa protagonista di un nuovo grande circuito borsistico tutto europeo – la società Euronext guidata da Stéphane Boujnah – a pari merito con i soci francesi e la possibilità di esprimere un italiano (una “business person”) alla presidenza del gruppo.
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