In una democrazia liberale la disuguaglianza non può superare certi livelli senza mettere a rischio la democrazia; accade ora alla più antica dei tempi moderni. Se cresce troppo la divergenza – economica e di potere di influenza sulla politica – il tessuto collassa. Fra le cause ci sono gli oligopoli, che eliminano i concorrenti e comprimono a livelli minimi i salari. Le rendite di posizione bloccano l’ascensore sociale nuocendo alla vera democrazia. Lo dicono Angus Deaton, Nobel per l’economia nel 2015, e la moglie Anne Case nel libro “Deaths of despair”. I due professori di Princeton hanno studiato l’abnorme numero di morti per suicidi o abuso di medicinali in certe zone degli Stati Uniti; pur non ignorando le usuali spiegazioni (come la perdita di lavori per la delocalizzazione) puntano il dito contro il sistema sanitario e il potere para-monopolistico delle grandi imprese, sui mercati e verso i lavoratori.
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